In questo breve articolo vi spieghiamo le cose principali da sapere se avete necessità e desiderate trasferire soldi all’estero qualsiasi sia la vostra motivazione.
Nessuno può contestare le motivazioni –Se il vostro denaro proviene da attività lecite quindi dichiarate (lavoro, risparmi, vincita, eredità, ecc.) avete il diritto di trasferire i soldi nel Paese che preferite. Questa è una libertà che nessuno Stato può vietare. Bisogna farlo però in modo corretto, secondo ciò che la legge prevede a riguardo.
Generalmente le motivazioni possono essere così riassunte:
- gestione del patrimonio personale in un paese diverso da quello di residenza. Solitamente in paesi con una situazione politico-economica più stabile e che adotta una diversa moneta di modo da tutelarsi anche da perdita del valore della moneta;
- trasferimento di residenza per lavoro o scelta personale. Ovviamente, quando si cambia paese di residenza fiscale diventa opportuno anche trasferire all’estero tutti i propri risparmi e investimenti;
- trasferimento all’estero di denaro per investimento. Spesso si trasferiscono soldi all’estero per investirli tramite broker o intermediari finanziari esteri in paesi ad alta redditività, come possono essere paesi in via di sviluppo, paradisi fiscali, ecc…
La cosa importante è seguire quello che la normativa impone.
Trasferimento di denaro – Per quel che riguarda i Paesi della UE, i vari trattati europei hanno sancito il diritto di trasferimento e circolazione di persone e beni senza limitazioni. Questo implica che si può trasferire il proprio denaro all’estero senza dover dare spiegazioni alle autorità dei vari Paesi Ue, ma la stessa cosa è valida per i trasferimenti verso Paesi extra-UE, anche se bisogna rispettare i vari accordi bilaterali stipulati nello specifico con ogni paese.
Il trasferimento può essere effettuato in un’unica soluzione oppure attraverso più operazioni frazionate. Esistono sostanzialmente tre modalità diverse per trasferire soldi all’estero:
- trasferire denaro contante, spostare cioè fisicamente il denaro da un paese all’altro;
- trasferire in denaro in modo telematico;
- avvalersi di società o intermediari specializzati nel money transfer.
Trasferire denaro contante – Il trasferimento di denaro contante avviene oltrepassando la frontiera con il denaro fisico. È regolato dal D.lgs. n. 195/2008, si tratta del c.d. “passaggio di denaro alla frontiera”. La disciplina prevede che chiunque intenda trasferire denaro in contanti all’estero di importo pari o superiore alla soglia di €. 9.999,99 ha l’obbligo di rilasciare una dichiarazione alle autorità competenti. La dichiarazione relativa al passaggio in frontiera di denaro contante deve essere effettuata entro 48 ore dal trasferimento dei fondi e deve contenere:
- le generalità del contribuente che effettua il trasferimento e di chi eventualmente lo riceve;
- la provenienza dei fondi trasferiti;
- il possibile utilizzo del denaro.
In caso di violazione dell’obbligo di comunicazione per trasferire soldi all’estero eccedenti i 9.999 euro, le sanzioni sono così fissate:
- dal 10% al 30% dell’importo trasferito o che si tenta di trasferire in eccedenza rispetto a 10.000 euro, se tale valore (eccedente) non è superiore a 10.000 euro;
- dal 30% al 50% dell’importo trasferito o che si tenta di trasferire in eccedenza rispetto a 10.000 euro, se tale valore (eccedente) è superiore a 10.000 euro.
Naturalmente per trasferire soldi all’estero in contanti al di sotto della soglia di 10.000 euro non è necessaria alcuna formalità particolare e nessuna dichiarazione.
Trasferire soldi all’estero in modo telematico tramite banca – È la modalità più sicura. Si tratta di una modalità di trasferimento solitamente offerta dagli istituti bancari che mettono a disposizione dei propri clienti possibilità di effettuare bonifici e trasferimenti da un conto corrente all’altro. Il trasferimento di denaro mediante mezzi telematici, rende immediatamente tracciabile il trasferimento, che quindi non necessita di alcuna dichiarazione.
Con questa modalità, l’unico inconveniente che si riscontra è quello legato alle commissioni bancarie che ogni istituto applica per i trasferimenti di denaro all’estero. Tuttavia, se il trasferimento viene effettuato dall’Italia, verso un altro Paese UE, la commissione non potrà essere applicata. Mentre, se il Paese di destinazione del denaro è extra-UE, ogni istituto bancario ha facoltà di applicare la propria commissione, variabile solitamente da Paese a Paese.
Vi consigliamo di utilizzare la modalità di trasferimento più semplice ma soprattutto meno costosa. Potete effettuare il trasferimento con carta di debito, carta di credito o bonifico. Il bonifico risulta di gran lunga il più economico anche se il più lento. Nel caso vogliate usare i bonifici urgenti considerate che i costi aumentano e variano in base agli istituti bancari e a i paesi coinvolti.
Trasferire soldi all’estero con intermediari specializzati: i money transfer – Oggi uno dei metodi più diffusi per spostare denaro da una parte all’altra del mondo è l’utilizzo di intermediari specializzati nel money transfer.
Il vantaggio che offrono questi intermediari è quello di poter depositare il denaro in un punto vendita oppure online ed il destinatario può ritirarlo presso qualsiasi punto vendita nel mondo. Anche in questo caso, tuttavia, in alcuni casi vi sono delle soglie massime di trasferimento da rispettare, ma soprattutto bisogna fare attenzione ai costi di commissione di ogni singolo operatore e allo spread sui tassi di cambio, infatti questi operatori applicano dei tassi di cambio differenti da quelli correnti e sempre più costosi.
Per questi motivi, quando si decide di effettuare un trasferimento di denaro, soprattutto verso Paesi con diversa valuta, è opportuno consultare diverse piattaforme di money transfer per scegliere quella che al momento presenta le condizioni per voi più vantaggiose.
Monitoraggio fiscale delle attività finanziarie estere e IVAFE (imposta valore attività finanziarie estere) – Quando decidete di trasferire denaro all’estero dovete tener presente che il trasferimento di denaro all’estero legale prevede il monitoraggio delle attività finanziarie estere per tutti i soggetti fiscalmente residenti in Italia. L’articolo 4 del D.L. n. 167/90, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 227/90, modificato successivamente dall’articolo 9 della Legge n. 97/13, prevede l’obbligo per tutti i contribuenti residenti fiscalmente in Italia (persone fisiche, degli enti non commerciali e delle società semplici ed associazioni equiparate ai sensi dell’articolo 5 del DPR n. 917/86) di dichiarare, mediante la compilazione del Quadro RW del modello Redditi PF, le attività estere di natura finanziaria detenute al termine di ogni periodo di imposta. Nello specifico ogni deposito bancario che supera nell’anno di imposta la soglia di 15.000,00 euro deve essere dichiarato nel Quadro RW del modello Redditi PF. Da tener presente insieme al monitoraggio fiscale sui conti correnti è il pagamento dell’IVAFE (aliquota del 2 per mille), ovvero l’imposta patrimoniale sulle attività finanziarie detenute all’estero. L’IVAFE è dovuta per tutte le attività finanziarie, tuttavia, per i conti correnti l’imposta non è dovuta quando la consistenza media annua del conto non supera la soglia di 5.000 euro. Per le violazioni riguardanti la compilazione del Quadro RW è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria pari ad un importo compreso tra il 3% e il 15% del valore delle attività non dichiarate. La sanzione raddoppia dal 6% e 30% del valore delle attività non dichiarate in caso di attività detenute in Paesi Black List.
Conclusione – Se desiderate trasferire i vostri soldi all’estero per investimenti che garantiscono “facili guadagni” fate molta attenzione ai costi globali che andrete ad affrontare tra rischi, costi, commissioni, spread sui tassi di cambio e tasse da pagare, in molti casi risulta più conveniente tenerli in Italia.
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