Non ho trovato espressione migliore per definire il quadro che raffigura quanto sta succedendo in medio oriente tra i palestinesi di Hamas e lo Stato di Israele. Foto 1 – 2 -3 -4.
E poiché siamo in presenza di una “macelleria umana” aperta da una parte e continuata dall’altra, sfido chiunque a dire che la reazione, di chi in un momento di festa ha contato circa 4000 morti e 12500 feriti e non so quanti sequestrati, con giovani e neonati sgozzati, è sproporzionata. Detto ciò e con la mente piena di morte e di dolore, considerata la velocità con la quale essi entrano nelle nostre case, dobbiamo chiederci “perché tutto ciò sta succedendo?” Io non sono in grado di dare una risposta chiara in quanto la lettura o l’ascolto delle “varie campane” è così intriso di concetti contorti e poco comprensibili che alla fine ne esci con il mal di capo e sei punto e accapo. La martellante cinematografia funesta scemerà e resteremo in attesa del prossimo massacro. Della guerra in Ucraina non si parla più anche se ogni giorno muoiono centinaia di persone. Una frase pronunciata, in seduta plenaria, dal segretario generale dell’ONU (che considero un ente inutile e costoso) mi ha destato impressione: “gli attacchi di Hamas contro Israele non sono venuti dal nulla”. Seguendo un programma sull’impresa di Colombo, l’ottimo giornalista Aldo Cazzullo ha informato che nel 1492 il sovrano di Spagna “Ferdinando il Cattolico” emanò un editto con il quale dispose l’allontanamento dalle terre del regno di tutti gli ebrei che rifiutavano di convertirsi alla religione cattolica. La notizia, rapportata con la mente alla nostra storia più recente, mi ha stimolato curiosità e, utilizzando internet ho avuto modo di leggere che fin dal IV secolo dopo Cristo (con l’imperatore romano Teodosio I) sono registrati provvedimenti normativi che disponevano la cacciata degli ebrei dai territori governati dai cristiani. Poi ci fu l’imperatore Giustiniano e poi, transitando nella storia, intorno al 1450 con la copertura di -foto 5-
papa Martino V, i “Medici” in Toscana e i “Visconti” a Milano, lasciarono annotare attività limitative nella vita degli ebrei che (avendo inventato il sistema creditizio delle banche) si ponevano, spesso, come elemento condizionante il potere politico; sia che fosse di acquisizione forzata che di mandato popolare. In pratica, come succede ancora oggi, è la finanza, non il popolo, a stimolare questa più che quella attività del parlamento o le azioni di governo. E allora, se alla base delle vicende antiche c’erano motivi religiosi dei quali si serviva anche la politica per arginare fenomeni di pressione finanziaria, resta ancora poco comprensibile come mai gran parte degli ebrei tedeschi, che già prima degli anni 30 gestivano il sistema creditizio, appoggiarono in massa la campagna elettorale di Hitler che, durante la breve prigionia del 1924, conseguente al tentato pusch di Monaco, aveva redatto il “mein kampf” -la mia lotta- nel quale indicava nei comunisti e negli ebrei i pericoli peggiori che i governanti dovevano considerare, a tutela della “razza tedesca”. Oltre a non giustificare mai certe vicende che fanno solo rabbrividire, anche perché sono figlio di persone che hanno fatto la guerra e che hanno visto da vicino e patito certi fenomeni, non ho mai creduto che Hitler impazzisse dalla sera al mattino e che qualche cosa contribuì a stimolare certe atrocità che gli storici non hanno mail raccontato. Non c’era allora alcun servizio informativo che potesse allertare le potenti comunità ebraiche per evitare che “un pazzo squinternato” prendesse il potere con una ciurma di esaltati? Forse bastava distribuire in diverso modo le finanze ed informare il popolo che si sarebbe arginato il macabro periodo storico. La prevenzione è di menti illuminate come, spesso, lo è pur una “fittizia” non prevenzione. Sia pur con fini opposti. E allora veniamo alla macelleria umana di oggi. Possiamo ritenere, in un tempo in cui i giovani sono attratti dal benessere partecipativo con poco sacrificio, che ci siano ancora persone disposte al martirio per principi religiosi o pseudo tali o che forse ci sono potentati che stimolando certe fragilità esistenziali e culturali (già incanalate in circuiti d’uso di stimolanti fisici e mentali) organizzano eventi luttuosi per giungere, in minor tempo, a risultati che chiederebbero percorsi più tortuosi? Ritengo di no e nel dire ciò mi sovviene un sospetto per il quale, al solo scopo di lasciarne comprendere il senso, faccio un esempio “se tizio, caio e sempronio avvertono nella loro quotidianità una crescente insicurezza, chi non pensa che forse su tre almeno due si muniscono di un’arma?” È un sospetto lecito o no? E si potrebbero ancora fare altri esempi. E, detto ciò, considerato che i media riferiscono che i capi dell’organizzazione Hamas sono tutti super ricchi e che i loro figli dirigono importanti aziende commerciali, lavando un certo capitale, è un azzardo pensare che a generare il massacro mediorientale non sono motivi religiosi ma di “business economico?”. Solo gli sciocchi potrebbero ritenere il contrario in quanto si vive oramai in un tempo in cui, per un portafoglio più gonfio, in tanti sarebbero disposti a cose indicibili. Per cui, restando preminente l’opzione “business economico” rispetto a quella “religiosa”, mi sovviene il sospetto che ci sono organizzazioni che investono cifre importanti e utilizzano pazzi o stimolati alla pazzia che, al grido di “Allah Akbar”, organizzano attentati in varie parti del mondo con scopi molto diversi dalla semplice esaltazione religiosa. E allora, ritornando a quanto detto in precedenza, ritengo che ognuno di noi deve essere posto nella condizione di comprendere cosa significa l’espressione del segretario generale dell’ONU (che non è Gennarino e pricchiaell) secondo cui “gli attacchi di Hamas contro Israele non sono venuti dal nulla”, visto che sono azioni che portano morte e distruzioni che nessuno riesce più a metabolizzare. Per cui visto che si continua a mistificare i comportamenti di folli e drogati (come è stato appurato fossero i miliziani di Hamas del 7 ottobre) con fatti religiosi che, secondo me, non c’entrano nulla, c’è qualcuno che ci dice cosa le democrazie occidentali intendono fare per non essere sopraffatti da un uragano che, sotto sembianze pseudo religiose, cerca di imporre, alle comunità occidentali, un modello di vita diverso da quello che, in secoli di elaborazioni politiche e culturali, è stato sviluppato e che a loro (occidentali) piace? Possiamo noi popolo (o popolino) chiedere, semplicemente, che si applichi il principio del “rispetto delle regole che ci siamo dati?”. Ritengo di sì e poiché le nostre libertà e diritti vengono malamente intesi, sarebbe opportuno: 1) sospendere immediatamente e per motivi di sicurezza il trattato di Schengen; 2) Provvedere per coloro che entrano nel nostro Stato al loro riconoscimento. Chi è senza documento (come fanno altri paesi) torna indietro; 3) chi vuol venire in Italia deve riferire il motivo ed il tempo di soggiorno: se per turismo o per lavoro. Nel primo caso verificarne gli spostamenti (con i logaritmi e google non è difficile); nel secondo caso, si potrà accedere solo previa esibizione di un contratto di lavoro, con indicazione del luogo di dimora (che la telematica consente in tempi rapidi) e con l’assenso a frequentare una scuola per l’apprendimento della lingua e delle regole fondamentali del paese ospitante; 4) chi, nei quotidiani controlli di polizia (a me non provoca alcun fastidio quando mi vien chiesto il documento) è sorpreso senza documenti, senza dimora o senza occupazione, che sia accompagnato, immediatamente, alla frontiera più vicina affinché vada a sbarcare il lunario altrove. Gradisca o non gradisca -foto 6 –
il Santo Padre che, per suo conto, dovrebbe elaborare, anche per noi italiani, che con le nostre tasse paghiamo l’acqua e l’energia elettrica alla città del Vaticano, un concetto diverso dell’accoglienza e del soccorso ai bisognosi. Un tantino diverso da quello che Lui predica e da quello mostrato da un cardinale che per assicurare energia elettrica gratis ad immigrati occupanti abusivi di case di altri forzò una cabina elettrica e provvide con le sue. Di poi, chiami a sé i potenti del mondo e, imitando per una volta il profeta (che quando s’accorse che la montagna non andava verso di lui, andò lui verso di essa), si porti con loro, fisicamente, sul confine tra Gaza e Israele e poi su quello tra la Russia e l’Ucraina a invocare il cessate il fuoco. Noterà che diversamente dalle preghiere silenti, i cannoni taceranno e, in un attimo, il mondo intero sarebbe genuflesso a pregare Dio per il suo gesto! Le regole, i simboli e i gesti sono gli ingredienti primari di ogni civiltà. acuntovi@libero.it
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