Gli aumenti delle spese per la gestione del conto corrente sono incredibili e ingiustificati. Essendo en superiori al tasso di inflazione, registrato nello stesso periodo, questi aumenti ci appaiono a dir poco speculativi. Commenta così Anna Rea, Presidente Adoc nazionale, i dati di Bankitalia secondo i quali, nel 2022, la spesa per la gestione di un conto corrente è stata pari a 104 euro, in aumento di 9,30 euro rispetto al 2021.
I correntisti hanno meno servizi a fronte di maggiori costi. La desertificazione degli sportelli bancari e degli ATM sta lasciando isolate intere zone del territorio nazionale, comportando un’assenza di servizi, che risultano inoltre essere sempre più scadenti; i risparmi di tale desertificazione riguardano solo le banche e non i correntisti. Non solo, la diffusione della digitalizzazione dei conti online e delle App non ha portato alcun beneficio economico ai consumatori, ma sempre e solo agli Istituti Bancari – continua Rea.
L’aumento delle spese fisse dei conti correnti vale anche per chi fa poche operazioni bancarie. È per questo che invitiamo tutti i clienti a verificare la propria tipologia di conto corrente e sceglierne uno adatto alle proprie reali esigenze per cercare di contenere i costi, come può essere il conto di base che ha costi inferiori, ma che non viene pubblicizzato dalle banche, come ad esempio, per i pensionati che non superano i 18 mila euro annui lordi, per i quali esiste questa tipologia di conto con costi contenuti.
Come Adoc – conclude la Presidente Adoc nazionale, Anna Rea – abbiamo più volte ribadito che venissero tassati gli extraprofitti prodotti dalle banche, ciò non è ancora accaduto, ma le banche continuano a scaricare sui consumatori spese e costi immotivati.
Roma, 22 Gennaio 2024
*** DICHIARAZIONE DI ANNA REA, PRESIDENTE ADOC NAZIONALE ***
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