Per questa edizione del Rapporto ambientale sono state scelte immagini di paludi in omaggio ai servizi ecosistemici che esse forniscono: costituiscono spazi vitali per una moltitudine di specie rare che prediligono le zone umide, depurano i corsi d’acqua, possono attenuare i picchi di piena grazie alla loro enorme capacità di accumulo dell’acqua, svolgono una funzione rilevante per il clima immagazzinando carbonio organico.
Premessa
Gli obiettivi ambientali dell’Agenda 2030 dell’ONU, l’Accordo di Parigi sul clima, le strategie europee e nazionali in materia di ambiente richiedono l’impegno concreto di tutte le componenti della società, a partire dalle Istituzioni.
In linea con il documento di Politica ambientale, la Banca d’Italia è impegnata a dare il proprio contributo attraverso lo svolgimento delle funzioni istituzionali (investimenti finanziari, vigilanza su banche e intermediari, analisi e ricerca economica, produzione ed emissione delle banconote), nonché riducendo progressivamente l’impronta ambientale e carbonica delle proprie attività, nel cammino verso un obiettivo di lungo periodo di emissioni nette pari a zero (net zero).
Il Direttorio della Banca d’Italia, costituito dal Governatore, dal Direttore generale e da tre Vice Direttori generali, definisce la strategia in materia di ambiente e sostenibilità. Il Comitato Cambiamenti climatici e sostenibilità, creato nel 2022 e presieduto da un membro del Direttorio, svolge funzioni di indirizzo strategico e di coordinamento dei diversi fronti di attività. Il Nucleo Cambiamenti climatici e sostenibilità assicura il coordinamento operativo delle attività sul versante istituzionale, anche attraverso un Gruppo di contatto permanente di esperti delle Funzioni di ricerca economica, stabilità finanziaria, mercati, vigilanza ed educazione finanziaria. Il coordinamento operativo delle iniziative per ridurre l’impronta ambientale delle operazioni interne è svolto dal Settore Sostenibilità ambientale del Servizio Organizzazione. Il Settore si avvale della collaborazione di una Task force Ambiente composta da esponenti delle strutture che si occupano di gestione immobiliare, logistica, informatica, banconote, appalti, risorse umane e comunicazione e del Network dei referenti ambientali in ciascuna Filiale sul territorio.
Con il Rapporto ambientale, pubblicato per la prima volta nel 2010, la Banca dà conto dell’impatto delle proprie attività sull’ambiente, nonché delle azioni realizzate e programmate per ridurlo. Il Rapporto contiene anche: sintetiche informazioni sulle emissioni di gas serra degli investimenti finanziari – che sono fuori dal perimetro di calcolo dell’impronta carbonica della Banca – e sulle attività istituzionali di ricerca economica e vigilanza; tavole statistiche con indicatori quantitativi e note metodologiche che forniscono informazioni sul calcolo degli indicatori ambientali. Le scelte metodologiche adottate si basano sulle migliori prassi e sulle basi dati al momento disponibili; sono pertanto sottoposte a un continuo vaglio critico e potranno evolvere in funzione dei progressi su questi temi.
Sintesi
Dal 1° aprile 2022 in Banca è entrato in vigore il nuovo modello ibrido di organizzazione del lavoro, in cui la modalità a distanza coesiste e si integra con quella in presenza. Il 2022 è stato un anno caratterizzato da un aumento sia del lavoro in presenza (58 per cento delle prestazioni a fronte del 41 per cento del biennio pandemico 2020-21), sia del numero dei dipendenti (alla fine del 2022 la compagine era composta da 6.840 persone, circa 200 in più rispetto all’anno precedente; tav. a1). Nonostante questi aumenti, l’impronta ambientale complessiva è migliorata rispetto al 2021.
L’impronta carbonica
A partire dal Rapporto ambientale dello scorso anno il perimetro di calcolo dell’impronta carbonica della Banca è stato notevolmente ampliato soprattutto per tener conto delle emissioni indirette lungo l’intera catena del valore (cfr. il riquadro: L’ampliamento del perimetro di rendicontazione delle emissioni di gas serra nel Rapporto ambientale 2022): le emissioni di gas serra sono state quindi ricalcolate con la nuova metodologia dal 2019, che è stato scelto come anno base di riferimento. Nel perimetro più ridotto di calcolo delle emissioni considerato in passato, il calo osservato tra il 2010 e il 2019 è stato del 61 per cento, ottenuto principalmente per effetto dell’acquisto – dal 2013 – di energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili (fig.1).
Figura 1 – Impronta carbonica
Emissioni di anidride carbonica equivalente 2010-2022 (1) (numeri indice, 2019=100)
(1) La serie delle emissioni di anidride carbonica equivalente della Banca presenta una discontinuità in corrispondenza dell’anno 2019; il grafico riporta i valori delle due serie per gli anni 2010-2019 e 2019-2022 espressi in numeri indice, con 2019=100 per ciascuna serie. I dati dal 2010 al 2019 si riferiscono a un perimetro di rendicontazione costituito dalle emissioni dirette provenienti dall’uso di combustibili fossili (Scope 1), da quelle indirette da: uso di energia elettrica e teleriscaldamento (Scope 2), acquisto di carta e viaggi di lavoro (Scope 3). I dati dal 2019 in avanti considerano anche le emissioni da: perdite di gas fluorurati (Scope 1), riscaldamento condominiale (Scope 2), acquisto di beni, prodotti e servizi, spostamenti casa-lavoro di dipendenti ed esterni, ciclo di vita delle banconote (Scope 3). Per maggiori informazioni cfr., nelle Note metodologiche, la voce: Emissioni di gas serra.
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Nel 2022 le emissioni totali di gas serra si sono ridotte del 2 per cento rispetto all’anno precedente, confermandosi su livelli inferiori di circa il 22 per cento rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemico (fig. 2; tav. a2). Rispetto al 2021 si è registrata una riduzione del consumo di combustibili per riscaldamento e delle connesse emissioni, in parte dovuta alle misure di risparmio energetico introdotte dalla legislazione nazionale (cfr. la sezione: Energia).
Figura 2 – Impronta carbonica
Emissioni di anidride carbonica equivalente 2019-2022 (1)(2)(3) (migliaia di tonnellate di CO2 equivalente)
(1) Per effetto di alcuni aggiornamenti metodologici, i dati relativi al 2019, al 2020 e al 2021 sono stati parzialmente ricalcolati in modo da renderli confrontabili con il dato relativo al 2022; per le denizioni di Scope 1, Scope 2 e Scope 3, cfr., nelle Note metodologiche, la voce: Emissioni di gas serra. – (2) Le emissioni connesse con il consumo di energia elettrica sono state considerate pari a zero in quanto l’energia elettrica acquistata proviene unicamente da fonti rinnovabili (cosiddetto approccio market-based; cfr., nelle Note metodologiche, la voce: Emissioni di gas serra, sottovoce: Emissioni indirette di gas serra da energia importata). – (3) Le eventuali mancate quadrature sono dovute all’arrotondamento delle cifre decimali.
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Sebbene i sistemi di raffrescamento siano regolarmente ispezionati e manutenuti, anche nel 2022 si sono verificate perdite non prevedibili di gas fluorurati (485,9 kg; cfr. tav. a3); tali perdite contribuiscono all’impronta carbonica della Banca per via dell’alto potere climalterante di questi gas.
Sono lievemente aumentate le emissioni per l’acquisto di prodotti, beni e servizi a causa del maggior numero di pasti erogati nelle mense e degli arredi acquistati per il nuovo edificio di via delle Quattro fontane a Roma (tav. a2).
Le emissioni riferibili ai viaggi di lavoro sono raddoppiate rispetto all’anno precedente, pur rimanendo su livelli molto più bassi rispetto al periodo pre-pandemico (-63 per cento nel confronto con il 2019). Un aumento del 10 per cento è stato registrato nelle emissioni connesse con gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti in relazione al progressivo rientro dopo la fase pandemica (cfr. la sezione: Mobilità sostenibile).
Un incremento è stato registrato anche per le emissioni connesse con il ciclo di vita delle banconote, dovuto al maggior quantitativo di materie prime acquistate per far fronte al più alto numero di pezzi prodotti (807 milioni di banconote a fronte di 663 milioni nel 2021). Dal 2023 tutti i rifiuti costituiti da banconote logore triturate sono inviati a impianti di termovalorizzazione, in linea con le decisioni assunte nell’ambito dell’Eurosistema (cfr. la sezione: Banconote).
La figura 3 mostra le emissioni di gas serra del 2022 aggregate per le diverse sezioni tematiche del Rapporto ambientale.
Figura 3 – Impronta carbonica
Emissioni di gas serra del 2022 aggregate per sezione del Rapporto ambientale (percentuale)
Gli altri risultati ottenuti
Nell’ultimo anno la Banca ha compiuto ulteriori progressi in materia di investimenti sostenibili – in particolare per quanto riguarda l’intensità carbonica dei portafogli (cfr. la sezione: Investimenti sostenibili) – e ha rafforzato l’impegno nei gruppi di lavoro sui temi della finanza sostenibile (cfr. la sezione: Cultura ambientale).
Sulla base di una ricerca svolta a livello internazionale da un ente indipendente, la Banca d’Italia è risultata la seconda banca centrale più verde dei paesi del G20.
Il Piano strategico 2023-25
Nell’anno la Banca ha diffuso il proprio Piano Strategico per il triennio 2023-25, che contiene un programma di lavoro orientato all’innovazione e articolato in numerosi progetti. Uno dei cinque obiettivi del Piano è dedicato ad accrescere l’impegno per l’ambiente attraverso due piani di azione.
Il primo piano è finalizzato a rafforzare le iniziative in tema di finanza sostenibile e di contrasto ai cambiamenti climatici con linee di azione dedicate a: a) approfondire la ricerca sui temi inerenti la transizione ecologica; b) migliorare la sostenibilità degli investimenti; c) promuovere l’incorporazione della valutazione dei rischi climatici e ambientali nella gestione dei rischi degli intermediari; d) realizzare percorsi di educazione finanziaria in tema di transizione climatica; e) assumere un ruolo propulsivo nelle relazioni con gli organismi esterni.
Con il secondo piano di azione “Verso l’obiettivo net zero”, la Banca rafforzerà ulteriormente l’impegno per la progressiva riduzione della propria impronta ambientale e carbonica, grazie a iniziative per: (a) diminuire i consumi di combustibili fossili; (b) promuovere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili; (c) migliorare le prestazioni energetiche di edifici e impianti; (d) incentivare la mobilità elettrica; (e) ridurre l’impatto sull’ambiente dei viaggi di lavoro; (f) compensare le emissioni di gas serra; (g) agire sulla formazione e sulla sensibilizzazione del personale; (h) aumentare il partenariato con altre istituzioni pubbliche sui temi ambientali.
Al tempo stesso è stata avviata la definizione di un Piano di transizione a più lungo termine, che descriva gli obiettivi di dettaglio, le azioni da realizzare e le riduzioni di gas serra ottenibili, nonché le eventuali iniziative di compensazione per raggiungere l’obiettivo di emissioni nette pari a zero per le operazioni interne.
Energia
Il 44 per cento delle emissioni di gas serra della Banca è dovuto al consumo di energia.
Siamo impegnati a: ridurre progressivamente i consumi energetici e l’uso di combustibili fossili; conseguire una maggiore efficienza, attraverso interventi sugli edifici e sugli impianti tecnologici e tramite l’adozione di misure gestionali; aumentare progressivamente la quota di energia autoprodotta da impianti fotovoltaici. L’energia elettrica acquistata è prodotta unicamente da fonti rinnovabili.
La Banca opera in circa 60 edifici su tutto il territorio nazionale. I quattro siti produttivi principali (il Centro Donato Menichella di Frascati, Palazzo Koch, lo stabilimento di produzione delle banconote e l’edificio di Largo Bastia a Roma) consumano il 60 per cento del fabbisogno complessivo di energia elettrica e termica (fig. 4; tav. a7).
Figura 4 – Energia
Consumi energetici (percentuale)
Uso di fonti rinnovabili
L’Istituto acquista dal 2013 esclusivamente energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili certificate. Circa il 47 per cento dell’energia rinnovabile acquistata nel 2022 ha origine eolica, il 31 per cento proviene da fonte solare mentre la restante quota ha origine idroelettrica (tav. a5).
Gli impianti fotovoltaici della Banca, installati presso lo stabilimento di produzione delle banconote e sugli edifici che ospitano le Filiali di Catania e di Catanzaro, hanno prodotto oltre 65.400 kWh di energia elettrica (pari allo 0,1 per cento del consumo annuo complessivo), registrando – a parità di numero di pannelli installati – un aumento produttivo del 6 per cento rispetto al 2021 (tav. a4).
Sono stati avviati i lavori per l’installazione di un impianto fotovoltaico sulle coperture dei parcheggi del Centro Donato Menichella: l’impianto sarà installato entro il 2023 e produrrà a regime circa 380.000 kWh all’anno.
Nel corso dell’anno sarà attivato un piccolo impianto fotovoltaico presso la Sede di Genova e sarà realizzato l’ampliamento di quello di Catanzaro, con una potenza aggiuntiva di 9 kWp (chilowatt di picco – Mentre i chilowattora (kWh) misurano la quantità di energia reale generata da un impianto, i chilowattora di picco (kWp) esprimono la potenza elettrica massima che l’impianto fotovoltaico è in grado di produrre nelle condizioni standard di temperatura e radiazione solare incidente.) rispetto agli 11 kWp attuali; saranno inoltre avviati i lavori per l’installazione di impianti sulle coperture delle Filiali di Sassari (153 kWp), Livorno (34 kWp) e Arezzo (23 kWp). Dal 2024 si prevede di installare impianti fotovoltaici anche sulle coperture delle Filiali di Ancona, Bari, Bergamo, Campobasso e L’Aquila.
Interventi di efficientamento energetico
È in corso la progressiva sostituzione dei corpi illuminanti con luci a led, a minore consumo e maggiore durata.
Il Centro Donato Menichella, certificato secondo la norma ISO 50001, è il sito con il maggiore consumo energetico (anche per la presenza di un centro elaborazione dati; cfr. tav. a7). Nel 2022 sono proseguiti gli interventi di implementazione dei misuratori per il monitoraggio puntuale dei consumi termici ed elettrici. In uno degli edifici del Centro sono stati installati, in via sperimentale, sensori che disattivano automaticamente l’illuminazione negli ambienti di lavoro non occupati dal personale e regolano il livello di illuminazione in funzione della luce naturale. Questi apparati saranno progressivamente installati negli altri edifici del Centro e consentiranno anche la disattivazione automatica della climatizzazione in assenza di persone. Entro il 2023 saranno messe in esercizio le quattro nuove torri evaporative installate (sistemi per smaltire il calore prodotto dagli impianti di climatizzazione), che consentiranno una riduzione dei consumi annui di energia elettrica di 400.000 kWh (pari allo 0,5 per cento del totale) e di acqua non potabile di 15.000 metri cubi (9,2 per cento del totale).
A Palazzo Koch, il sistema di gestione e ottimizzazione della nuova centrale termica, unito all’attuazione delle misure governative di riduzione dei consumi di energia, ha consentito una riduzione dei consumi di gas metano oltre il 30 per cento rispetto all’anno precedente. Dopo il completamento del sistema di ottimizzazione energetica della centrale frigorifera, entro il 2023 saranno installate nuove torri evaporative ad alta efficienza; le unità saranno affiancate da una pompa di calore in grado di produrre acqua calda utilizzando il calore di condensazione dei gruppi frigoriferi anziché disperderlo. È inoltre in corso di realizzazione un sistema di monitoraggio dei quadri elettrici per individuare possibili margini di riduzione dei consumi di energia.
Negli altri edifici di Roma e delle Filiali sono in corso diversi interventi di efficientamento tra i quali: il rinnovo degli impianti di climatizzazione e delle centrali termiche; la sostituzione degli infissi e delle coibentazioni; l’adozione di sistemi smart di termoregolazione degli ambienti di lavoro integrati da sensori di presenza; l’implementazione di sistemi di monitoraggio puntuale per individuare azioni mirate di riduzione dei consumi.
Elettrificazione dei sistemi di riscaldamento
L’uso di pompe di calore elettriche per il riscaldamento in sostituzione dei tradizionali impianti a gas metano o gasolio consente di ridurre le emissioni dirette di anidride carbonica.
Prima della stagione invernale 2022-23 sono stati elettrificati i sistemi di riscaldamento delle Filiali di Palermo e Cagliari.
Nel 2023 saranno installate pompe di calore in sostituzione degli impianti
a gasolio presso la Scuola di formazione a Roma e le Filiali di Catania, Foggia e Sassari (per queste ultime le emissioni di gas serra evitabili sono circa 160 tonnellate di anidride carbonica equivalente all’anno).
Adesione alla Convenzione CONSIP
La Banca ha aderito per 7 Filiali (Bologna, Forlì, Genova, Lecce, Milano, Padova, Piacenza) alla convenzione Consip SIE4 (Servizio integrato energia e servizi connessi, edizione 4) che prevede la gestione e manutenzione degli impianti di climatizzazione ed elettrici e la fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili e di combustibili per riscaldamento. L’adesione alla convenzione prevede il raggiungimento di specifici obiettivi di risparmio energetico e, laddove possibile, l’installazione di impianti fotovoltaici. Entro la fine del 2023 si prevede l’adesione anche per ulteriori 6 Filiali).
Soluzioni gestionali
L’avvio del regime di lavoro ibrido ha consentito di sperimentare alcune soluzioni gestionali con vantaggi in termini di risparmio energetico: ad esempio, presso la Filiale di Firenze le postazioni di lavoro del piano ammezzato (l’unico provvisto di un sistema di climatizzazione totalmente autonomo) sono state spostate in altre aree dello stabile. Questa misura ha consentito lo spegnimento di tutti gli impianti a servizio del piano, con conseguenti minori consumi stimabili, su base annua, in 25.000 kWh di energia elettrica e 6.000 metri cubi di gas metano (le emissioni di gas serra evitate sono circa 12 tonnellate all’anno). In prospettiva, nella progettazione dei nuovi impianti si adotteranno soluzioni per disattivare il riscaldamento e il raffrescamento negli spazi non occupati dal personale.
Cantieri e nuovi progetti
Nello stabile di via Milano 60 a Roma, dopo aver completato il rifacimento delle facciate, è in corso il riordino edile e impiantistico degli interni, che consentirà una riduzione di circa due terzi del fabbisogno di energia (la classe energetica dell’edificio passerà dall’attuale classe E alla A2).
L’edificio di via Mazzarino a Roma sarà interessato da un intervento di ristrutturazione integrale dell’involucro edilizio e di rinnovo di tutti gli impianti, che sarà condotto secondo i più avanzati criteri di efficienza energetica (la classe energetica passerà dalla E alla A2).
È in corso la revisione dello studio di fattibilità per la realizzazione del nuovo centro di elaborazione dei dati della Banca, che dovrebbe essere costruito nell’area di Castel Romano a Roma. Il centro verrà progettato secondo i più avanzati criteri di sostenibilità ambientale e bioedilizia e prevedendo: a) l’utilizzo volontario di specifici protocolli per le nuove costruzioni (quali ad es. LEED o BREAAM); b) l’impiego di materiali ecosostenibili; c) l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate in termini di isolamento termico ed efficienza energetica (ad es. free cooling, macchine frigorifere ad alta efficienza, illuminazione a led); d) la presenza di sistemi di gestione e monitoraggio dei consumi; e) la produzione di energia da fonti rinnovabili; f) l’impiego di soluzioni che consentano di limitare, per quanto possibile, il consumo di suolo e di acqua.
Green IT
È in corso un progetto che porterà entro il 2024 a dismettere quasi completamente le stampanti personali, che saranno sostituite da apparecchiature multifunzione a uso condiviso: questa soluzione consentirà di evitare circa 210 tonnellate di anidride carbonica equivalente all’anno, pari al 50 per cento delle emissioni connesse con l’attuale soluzione di stampa.
Consumi
I consumi complessivi di energia termica (gas metano, teleriscaldamento e gasolio per riscaldamento) sono diminuiti del 20 per cento rispetto all’anno precedente (con un risparmio di circa un milione di metri cubi), soprattutto per effetto delle misure straordinarie di contenimento dei consumi di energia introdotte dalla legislazione nazionale (legge 34/22 e decreto ministeriale 383/22 di emanazione del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale) e dai diversi regolamenti comunali (fig. 5; tav. a4).
Figura 5 – Energia
Consumo di energia (terajoule)
I consumi complessivi di energia elettrica sono diminuiti del 2 per cento rispetto al 2021 (fig. 5; tav. a4). Le riduzioni conseguite grazie agli interventi di efficientamento sono state in parte compensate dai maggiori consumi connessi con l’elettrificazione di alcuni impianti termici e con l’utilizzo di nuovi edifici a Roma quali: due stabili in locazione (dalla seconda metà del 2021); il Salone Margherita (tornato nella disponibilità della Banca); il sito di via delle Quattro fontane utilizzato a pieno regime dall’ottobre 2022 dopo la sua ristrutturazione integrale (fig. 6; tav. a7).
Con l’obiettivo di ridurre ulteriormente i consumi di energia elettrica, la Banca ha stabilito – su base volontaria – di mantenere negli edifici istituzionali, per la stagione estiva del 2023, temperature ambientali superiori di 1°C rispetto al valore previsto per gli edifici pubblici.
Figura 6 – Energia
Consumo di energia (terajoule)
Acqua
L’1 per cento delle emissioni di gas serra della Banca è dovuto al consumo di acqua.
Siamo impegnati a ridurre progressivamente il consumo di acqua potabile. Laddove disponibile si utilizza acqua non potabile per l’irrigazione delle aree verdi o per gli usi industriali (produzione delle banconote e torri evaporative per la produzione di acqua refrigerata).
I tre edifici con il maggior numero di persone (Centro Donato Menichella, Palazzo Koch e stabilimento di produzione delle banconote) consumano circa la metà del fabbisogno complessivo di acqua potabile (fig. 7; tav. a9).
Figura 7 – Acqua
Consumo di acqua potabile (percentuale)
Nel 2022 il consumo complessivo di acqua potabile (230.000 metri cubi) è risultato in lieve flessione rispetto all’anno precedente (fig. 8; tav. a8) nonostante il maggior numero di persone presenti nei luoghi di lavoro rispetto al 2021 (la riduzione nel confronto con il 2019, ultimo anno pre-pandemico, è stata del 18 per cento).
Figura 8 – Acqua
Consumo di acqua potabile (migliaia di metri cubi)
Il consumo di acqua non potabile (163.000 metri cubi) è risultato del 9 per cento più basso rispetto all’anno precedente.
Presso diverse Filiali sul territorio, tra cui quelle di Catania, Napoli e Sassari, sono state intraprese iniziative per ottimizzare i consumi idrici, tra le quali l’installazione di misuratori per il monitoraggio puntuale dell’utilizzo di acqua potabile.
Carta
L’1 per cento delle emissioni di gas serra della Banca è dovuto al consumo complessivo di carta.
Siamo impegnati a ridurre l’utilizzo della carta attraverso lo snellimento e la digitalizzazione dei processi e la dematerializzazione dei documenti e delle pubblicazioni.
Carta per ufficio
I cittadini inoltrano segnalazioni e accedono ai servizi informativi dell’Istituto utilizzando sempre più la piattaforma Servizi online per il cittadino, attiva dal 2019. Nel 2022 oltre l’83 per cento delle comunicazioni della Banca con soggetti esterni è avvenuto in forma esclusivamente digitale (96 per cento in termini di numero di pagine inviate).
La quasi totalità dei processi di lavoro interni non prevede la stampa di documenti: fanno eccezione alcune procedure di tesoreria statale che saranno completamente digitalizzate entro il 2024 e quelle per la gestione operativa e contabile delle Filiali; per queste ultime sta entrando progressivamente in funzione un applicativo che consentirà, entro la fine del 2023, la quasi completa eliminazione della modulistica ora stampata su carta.
Nel 2022 è proseguita l’attività di digitalizzazione della documentazione di archivio: una quota rilevante del patrimonio storico documentale è stata riprodotta in formato digitale ed è resa disponibile a studiosi e ricercatori attraverso la sala studio virtuale l’Aura. La Banca è stata inoltre autorizzata dalla Direzione generale Archivi del Ministero della Cultura a distruggere tutti i documenti originali cartacei più recenti di cui esista copia digitale conforme. Nel corso del 2022 sono state riciclate 57 tonnellate di carta (circa 6.000 metri lineari di archivi) grazie alla digitalizzazione e allo scarto dell’80 per cento dei documenti dell’Archivio di deposito della Banca, ubicato nei sotterranei di Palazzo Koch, e allo scarto di documentazione custodita presso le due Filiali dell’area romana, i cui termini per la conservazione erano scaduti.
Figura 9 – Carta
Acquisto di carta in risme A3 e A4 per ufficio (migliaia di chilogrammi)
In Banca si utilizza sia carta bianca sia carta riciclata: entrambe sono provviste di marchio di qualità ecologica Ecolabel UE, che attesta il rispetto di elevati standard ambientali in tutto il processo di produzione.
Nel 2022 gli acquisti complessivi di carta per ufficio si sono ulteriormente ridotti nel confronto con l’anno precedente, collocandosi a circa un terzo di quelli del periodo pre-pandemico (fig. 9; tav. a10). La quota di carta riciclata acquistata è passata dal 63 al 42 per cento: la flessione è stata causata dalle oggettive difficoltà riscontrate lo scorso anno nel reperirla sul mercato (fig. 10; tav. a10).
Figura 10 – Carta
Carta riciclata per ufficio (percentuale)
Pubblicazioni
Le pubblicazioni della Banca d’Italia sono disponibili in formato digitale sul sito internet dell’Istituto. Alcune hanno una diffusione esclusivamente online: in questa categoria rientrano il Rapporto ambientale, i fascicoli della collana Statistiche e, dal 2022, le collane Questioni di economia e finanza e Temi di discussione.
Le pubblicazioni per cui è prevista la versione cartacea sono stampate solo su richiesta oppure per particolari esigenze, come nel caso di quelle distribuite in occasione della lettura delle Considerazioni finali del Governatore alla fine di maggio. La tiratura di queste ultime pubblicazioni è stata nettamente ridotta nel tempo: nel caso della Relazione annuale, ad esempio, la quantità di copie stampate nel 2023 è stata pari a 1.895 (2.700 nel 2019).
La Banca provvede anche alla stampa delle pubblicazioni per l’educazione finanziaria, diffuse in prevalenza nelle scuole.
Con l’obiettivo di ridurre l’impatto sull’ambiente connesso con le attività di stampa, nel 2022 è stata utilizzata in gran parte carta provvista del marchio ecologico FSC; inoltre per le pubblicazioni distribuite in occasione delle Considerazioni finali del Governatore e per altri prodotti editoriali è stata usata carta con marchio Ecolabel UE (15 per cento in peso). La quota di carta riciclata è stata dell’8 per cento.
È in corso la sperimentazione di formati editoriali alternativi alla stampa (quali ad es. il linguaggio HTML, utilizzato per le edizioni 2021 e 2022 del Rapporto ambientale), che consentono anche di migliorare i profili di accessibilità e fruibilità delle informazioni.
Lo scorso anno i consumi complessivi di carta per la stampa di pubblicazioni e di altri prodotti editoriali (ad es. materiali per convegni) sono aumentati di oltre il 5 per cento rispetto all’anno precedente, principalmente a causa di un incremento degli eventi in presenza; nel confronto con il 2019 si è invece registrata una flessione del 21 per cento (fig. 11; tav. a11).
Figura 11 – Carta
Consumo di carta per le pubblicazioni (migliaia di chilogrammi)
Rifiuti e donazioni solidali
Meno dell’1 per cento delle emissioni di gas serra della Banca è dovuto alla produzione di rifiuti.
Gli obiettivi prioritari sono ridurre all’origine la quantità dei rifiuti prodotti e privilegiare, rispetto allo smaltimento in discarica, il riutilizzo e il riciclo, in un’ottica di economia circolare.
Tutti i rifiuti prodotti dalle attività d’ufficio, dalle mense interne, dagli scarti d’archivio e dalla stampa delle pubblicazioni dell’Istituto sono raccolti in maniera separata e avviati a riciclo (tav. a13). I rifiuti originati dal processo di produzione delle banconote sono inviati a impianti di riciclo o di recupero energetico (cfr. la sezione: Banconote).
In Banca l’utilizzo della plastica è molto limitato: nelle 17 mense interne e in via sperimentale negli uffici delle Filiali di Firenze e Perugia sono presenti erogatori di acqua collegati alla rete idrica locale (questa misura ha consentito di ridurre drasticamente l’utilizzo di acqua confezionata in bottiglie di plastica); i dipendenti dispongono di borracce termiche in acciaio; stoviglie e bicchieri monouso sono usati solo se strettamente necessari e sono di carta riciclabile o materiale compostabile. Negli eventi in cui è strettamente necessario usare acqua confezionata si sta progressivamente introducendo l’utilizzo di bottiglie di acqua con vetro a rendere.
Donazioni a fini solidali
La donazione di alimenti e di beni, quali ad esempio arredi e computer, effettuata in primo luogo a fini sociali, contribuisce anche a ridurre la produzione di rifiuti in un’ottica di economia circolare.
Il servizio di ristorazione aziendale è effettuato minimizzando la quantità dei pasti allestiti ma non erogati. Nel 2022 nelle mense di Roma e Frascati la donazione a fini solidali di questi pasti è stata interrotta a causa delle difficoltà nell’individuare organizzazioni di volontariato attrezzate per il trasporto di alimenti con i necessari presidi igienico-sanitari.
Nelle sedi di Roma e Frascati sono stati raccolti oltre 60 occhiali e 70 cellulari usati, che sono stati donati ad associazioni che operano nel sociale.
Sono stati inoltre donati 400 arredi non più reimpiegabili in Banca a parrocchie, scuole e associazioni senza finalità di lucro che ne avevano fatto richiesta.
Nel periodo tra luglio 2022 e giugno 2023 le Filiali di L’Aquila, Campobasso e Perugia hanno donato complessivamente 85 personal computer usati in favore di istituti scolastici, enti e associazioni senza scopo di lucro presenti sui territori di riferimento.
Banconote
Il 10 per cento delle emissioni di gas serra della Banca è dovuto alla produzione, alla distribuzione, al ricircolo e allo smaltimento delle banconote in euro.
La Banca contribuisce insieme alla BCE e alle altre banche centrali dell’Eurosistema a ridurre l’impatto ambientale del contante.
Le iniziative dell’Eurosistema
Dal 2020 l’Istituto partecipa a un gruppo di lavoro sull’impronta ambientale di prodotto delle banconote (Product environment footprint, PEF), istituito dalla BCE per valutare l’impronta ecologica del contante secondo metodologie standardizzate a livello internazionale (Life-cycle assessment, LCA) e per ridurne l’impatto ambientale. Sono state analizzate tutte le fasi del ciclo di vita delle banconote, per individuare quelle a impatto maggiore insieme alle azioni per ottimizzarle. Il progetto coinvolge anche i fornitori di materie prime nonché i gestori del contante, per il ruolo attivo che questi ultimi hanno nella circolazione dei biglietti. Nell’anno si è conclusa la valutazione delle informazioni e dei dati raccolti: i risultati dello studio verranno pubblicati presumibilmente entro la fine del 2023 e saranno impiegati per la definizione di un piano a più lungo termine.
La produzione delle banconote
La Banca d’Italia provvede alla stampa delle banconote presso uno stabilimento dotato dal 2004 della certificazione ambientale ai sensi della norma ISO 14001.
Sono in corso diverse iniziative per ridurre gli impatti sull’ambiente del processo produttivo.
Sono stati individuati dei partner industriali cui affidare la realizzazione di test di produzione di lastre calcografiche di piccolo formato mediante un sistema basato su incisione laser diretta su supporto metallico, alternativo al tradizionale processo galvanico. L’implementazione di questo sistema consentirebbe una riduzione della produzione di rifiuti pericolosi, nonché dei rischi relativi alla salute e sicurezza sul lavoro.
Figura 12 – Rifiuti (stabilimento di produzione delle banconote)
Rifiuti speciali generati nel processo di stampa delle banconote (migliaia di chilogrammi)
Nell’anno sono stati apportati ulteriori interventi di miglioramento dell’impianto di depurazione dei reflui industriali dello stabilimento.
Sono in programma prove di utilizzo di scarpe antinfortunistiche a basso impatto ambientale, prodotte con materiali riciclati o con impronta carbonica interamente compensata.
Nell’ultimo quinquennio la maggior parte dei rifiuti speciali originati dal processo di produzione delle banconote sono stati inviati a impianti di recupero (ad es. riciclo, rigenerazione, termovalorizzazione, messa in riserva) in via preferenziale rispetto allo smaltimento (ad es. incenerimento, deposito preliminare; cfr. fig. 12 e tav. a14).
Il trasporto delle banconote
Per ridurre l’impatto ambientale connesso con la distribuzione del contante dal sito di produzione verso le Filiali, si sta procedendo al rinnovo graduale del parco automezzi blindati utilizzati per il trasporto con modelli in linea con le più recenti direttive europee in materia di emissioni.
La gestione dei rifiuti costituiti dalle banconote logore
La Banca d’Italia cura presso il Servizio Gestione circolazione monetaria e 34 Filiali la selezione periodica delle banconote in circolazione, con l’obiettivo di garantire gli standard di qualità del contante: le banconote che in fase di selezione sono giudicate non più idonee alla circolazione, in quanto logore o usurate, sono ridotte in frammenti.
Figura 13 – Rifiuti
Banconote logore ritirate dalla circolazione e ridotte in frammenti (migliaia di chilogrammi)
Nel 2022 la produzione di rifiuti costituiti da banconote logore triturate è aumentata del 7 per cento rispetto all’anno precedente (fig. 13; tav. a14). Di recente la BCE ha rivisto i criteri relativi alla gestione dei rifiuti costituiti da banconote triturate, chiedendo alle banche centrali di abbandonare lo smaltimento in discarica entro il 2022. In linea con queste indicazioni, dal 2023 tutti i rifiuti costituiti da banconote logore triturate prodotti dalla Banca sono conferiti a impianti per la produzione del combustibile solido secondario (CSS) o per il recupero energetico (termovalorizzazione), che rappresentano le modalità di trattamento più idonee dal punto di vista ambientale. Grazie a questa iniziativa è stato possibile evitare l’emissione di 37 tonnellate di anidride carbonica equivalente (tav. a2).
Nell’ambito di un progetto della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II sul riuso in edilizia dei prodotti giunti a fine vita, un campione di banconote logore triturate è stato utilizzato per la realizzazione in laboratorio di alcuni campioni di mattoni e di intonaci a base di calce.
I risultati ottenuti sono positivi: la presenza dei frammenti di banconote logore nella calce migliora le caratteristiche di resistenza alla flessione del materiale sia nel confronto con i provini realizzati senza additivi, sia rispetto a quelli realizzati addizionando altri prodotti di scarto come materie plastiche e canapa. Alla luce di questi primi risultati, l’Istituto sta valutando le modalità per estendere lo studio anche agli aspetti di fattibilità industriale.
Mobilità sostenibile
Il 31 per cento delle emissioni di gas serra della Banca è dovuto agli spostamenti casa-lavoro e ai viaggi di lavoro.
Siamo impegnati a ridurre gli spostamenti per motivi di lavoro e a incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto ecosostenibili e la mobilità elettrica.
Lavoro da remoto e spostamenti casa-lavoro e tra sedi
Il lavoro da remoto ha impatti positivi in termini ambientali e di riduzione delle emissioni complessive di gas serra (cfr. il riquadro: Gli impatti ambientali dello smart working e il progetto di ricerca con l’Enea).
In Banca dal 1° aprile 2022 è entrato in vigore il modello ibrido di organizzazione del lavoro, in cui la modalità a distanza coesiste e si integra stabilmente con quella in presenza. Nel corso dell’anno le prestazioni svolte a distanza sono state in media circa il 42 per cento del totale: il dato è inferiore rispetto al 59 per cento del biennio 2020-21 ma significativamente più alto rispetto al 4 per cento registrato nel 2019, ultimo anno pre-pandemico.
La stima delle emissioni connesse con gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti è stata effettuata ipotizzando che lo scorso anno le abitudini di mobilità siano state analoghe a quelle del 2019 (durante la pandemia le emissioni giornaliere pro-capite erano aumentate del 27 per cento a causa del minore utilizzo di mezzi di trasporto pubblici). Il dato relativo al 2022 (circa 3.700 tonnellate di anidride carbonica equivalente) è risultato più alto dell’11 per cento rispetto all’anno precedente (39 per cento in meno nel confronto con il 2019; cfr. tav. a2).
Per ridurre l’utilizzo di combustibili fossili nel tragitto casa-lavoro, presso i principali edifici di Roma e Frascati sono disponibili torrette per la ricarica di auto, moto e bici elettriche; nel corso del 2023, nelle aree di parcheggio aziendali, saranno installate torrette per la ricarica veloce delle vetture elettriche di proprietà dei dipendenti a costi agevolati. Inoltre sono state installate due nuove rastrelliere per biciclette presso il Centro Donato Menichella.
Conformemente alle previsioni normative, nel corso del 2023 sarà aggiornato il Piano degli spostamenti casa-lavoro (PSCL) relativo al personale che lavora nelle sedi di Roma e Frascati e si provvederà a predisporre i PSCL per le Filiali di Bari, Bologna, Milano, Palermo, Torino e Napoli. L’obiettivo del PSCL è individuare e realizzare misure mirate di mobilità sostenibile che determinino una riduzione dell’utilizzo del mezzo proprio negli spostamenti casa-lavoro.
Il sistema di navette aziendali, che prevede 68 corse giornaliere su 7 tratte nel territorio di Roma e Frascati, è strutturato per gestire sia gli spostamenti casa-lavoro, sia gli spostamenti infra-giornalieri tra le sedi della Banca.
Nel nuovo contratto è stata data ulteriore attenzione ai profili di sostenibilità ambientale prevedendo l’impiego di 12 autobus a metano – meno inquinanti rispetto a quelli tradizionali a gasolio – che saranno integrati nella flotta entro il 2023.
Per contribuire a ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti di servizio all’interno dell’area romana sono stati stipulati contratti di noleggio a lungo termine per 15 auto elettriche ed è stato prorogato il servizio di bike sharing (10 biciclette a pedalata assistita posizionate in 4 edifici a Roma).
Gli impatti ambientali dello smart working e il progetto di ricerca con l’ENEA
Da un punto di vista ambientale il lavoro da remoto comporta: (a) la riduzione dei consumi energetici e idrici nei luoghi di lavoro, dovuta a una minore presenza di persone; (b) la riduzione degli spostamenti casa-lavoro e delle connesse emissioni in atmosfera; (c) l’aumento dei consumi domestici.
La Banca sta conducendo insieme all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) un progetto di ricerca per approfondire gli impatti ambientali dello smart working ed elaborare una metodologia di carattere generale da mettere a disposizione di pubbliche amministrazioni e aziende per valutare al meglio le ricadute ambientali dei cambiamenti nell’organizzazione del lavoro.
Nel giugno 2023 è stato diffuso a tutti i dipendenti un questionario per: aggiornare le informazioni – raccolte nel 2020 – sugli spostamenti casa-lavoro e calcolare le relative emissioni in atmosfera; elaborare i Piani di spostamento casa-lavoro del personale che lavora nelle sedi di Roma e Frascati e in 6 Filiali; stimare gli extra-consumi domestici di energia quando si lavora da remoto.
I risultati dell’indagine confluiranno nel prossimo Rapporto ambientale.
Viaggi di lavoro
La Banca ha fissato per il 2023 un obiettivo quantitativo di riduzione delle emissioni connesse con i viaggi di lavoro pari al 25 per cento in meno rispetto a quelle del 2019. Per facilitare il raggiungimento di questo obiettivo, a partire dall’anno in corso, al consueto budget finanziario assegnato alle diverse Unità della Banca è stato associato, in via sperimentale, anche un budget in termini di gas serra. In corso d’anno tale budget viene progressivamente ridotto di una quota corrispondente alle emissioni associate a ciascun viaggio effettuato. L’attivazione di questo strumento, al momento non vincolante, consente anche di aumentare la consapevolezza dei responsabili e del personale riguardo agli impatti sull’ambiente associati ai viaggi di lavoro.
Nel confronto con il 2021 sono più che raddoppiati i chilometri percorsi
(-63 per cento rispetto al 2019): le distanze percorse in treno sono risultate quasi uguali a quelle effettuate in aereo (fig. 14).
Il numero di pernottamenti per motivi di lavoro è quasi raddoppiato rispetto al 2021 (-40 per cento rispetto al 2019); il 92 per cento di essi è avvenuto presso strutture alberghiere ubicate in Italia. I chilometri percorsi con autovetture private o a noleggio sono risultati in aumento rispetto all’anno precedente (-41 per cento rispetto al 2019; cfr. tav. a15).
Figura 14 – Viaggi di lavoro
Distanze percorse per mezzo di trasporto (milioni di chilometri)
L’infrastruttura per le comunicazioni a distanza è stata rafforzata: ai 136 apparati di videoconferenza sono stati affiancati 4 monitor multifunzione e 10 apparati tecnologici per migliorare l’interazione e la collaborazione nelle riunioni ibride. Nel 2022 sono state effettuate oltre 3 milioni di chiamate e 430.000 riunioni online, in lieve flessione rispetto all’anno precedente.
Acquisti verdi
Il 14 per cento delle emissioni di gas serra della Banca è dovuto agli acquisti di apparecchiature informatiche e di arredi nonché ai servizi di mensa.
Attraverso una politica di acquisti verdi cerchiamo di contribuire a orientare il mercato verso lo sviluppo di beni, servizi e lavori più ecosostenibili.
Nelle procedure di appalto sono utilizzati i criteri ambientali minimi (CAM) emanati dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Sono inoltre previsti, laddove applicabili: (a) il possesso di certificazioni ambientali (ISO 14001 o EMAS); (b) clausole ecologiche di esecuzione dei servizi; (c) marchi di qualità ecologica per i beni oggetto dell’appalto; (d) punteggi premianti per le aziende che utilizzano prodotti, strumenti e procedure a più basso impatto ambientale (nelle gare con criterio di aggiudicazione del miglior rapporto qualità/prezzo).
La Banca promuove anche l’adozione da parte dei fornitori delle migliori pratiche in tema di salute e sicurezza sul lavoro (certificazione secondo la norma ISO 45001) e sotto il profilo sociale (certificazione etica SA 8000 e della parità di genere UNI/PdR 125).
Le procedure interne prevedono, sin dalla fase di progettazione dell’iniziativa di spesa, un obbligo per le Strutture committenti di inserire criteri ecologici e sociali ovvero di motivare il mancato ricorso a tali criteri.
Nel 2022 sono state avviate complessivamente 46 procedure di appalto di importo significativo (escludendo le procedure negoziate con unico fornitore, gli affidamenti diretti e le adesioni a contratti stipulati a livello di Eurosistema). In 22 procedure sono state inserite clausole ecologiche o sociali. Le restanti procedure hanno riguardato servizi per i quali non è possibile, vista la loro natura, applicare criteri verdi (come ad es. l’acquisto di beni immateriali quali software e banche dati).
Nelle gare per i servizi di pulizia degli stabili, oltre al requisito di partecipazione relativo al possesso della certificazione ambientale ISO 14001 o EMAS, sono state inserite clausole contrattuali che prevedono l’utilizzo di prodotti di pulizia con etichetta ambientale Ecolabel UE. Punteggi aggiuntivi sono stati riconosciuti alle aziende fornitrici di servizi di pulizia per i quali è stata ottenuta la certificazione Ecolabel UE, nonché nel caso di utilizzo di: prodotti con certificazione dell’impronta carbonica secondo la norma ISO 14067 e provvisti di imballaggi in plastica riciclata; divise per il personale e materiali in microfibra con marchio Ecolabel UE.
Il possesso della certificazione ambientale (ISO 14001 o EMAS) è stato valutato come elemento premiante nelle gare per i servizi di: assistenza e sorveglianza alle prove scritte dei concorsi; esecuzione dei bonifici fuori dall’area dell’euro; conduzione del sistema centralizzato di sorveglianza; vigilanza degli stabili delle Filiali chiuse. Per quest’ultima procedura è stato premiato anche l’utilizzo di autoveicoli a ridotto impatto ambientale.
Nella procedura di gara per l’installazione e la gestione di 17 colonnine di ricarica di auto elettriche presso alcuni edifici di Roma e Frascati, oltre alla richiesta di certificazione ISO 14001 o EMAS, è stato previsto esclusivamente l’utilizzo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili certificate.
Negli accordi quadro per l’affidamento dei servizi professionali di ingegneria e architettura è stato richiesto di assicurare negli elaborati progettuali: un limitato consumo di suolo; il risparmio e il recupero di energia nella realizzazione e nella successiva vita dell’opera; una particolare attenzione ai vincoli forestali e idrogeologici; l’impiego di tutte le migliori pratiche di sostenibilità ambientale. È stata inoltre prevista la presenza nella struttura operativa di un esperto in gestione dell’energia (EGE).
Le gare per la conduzione e manutenzione edile e impiantistica del Centro Donato Menichella, degli edifici di Largo Bastia e delle Filiali, oltre alla certificazione ISO 14001 o EMAS come requisito di accesso, hanno previsto punteggi migliorativi per la certificazione dell’azienda secondo la ISO 50001 (sistemi di gestione dell’energia) o UNI 11352 (società che forniscono servizi energetici, ESCO) e del responsabile del contratto come EGE e auditor per sistemi di gestione conformi alla ISO 50001. Ulteriori punteggi sono stati attribuiti in caso di realizzazione di interventi di ottimizzazione e risparmio energetico e di utilizzo di autoveicoli a basso impatto ambientale (trazione ibrida o elettrica, standard di riferimento non inferiore a Euro 6). In queste gare sono stati inseriti anche diversi criteri premianti di carattere sociale per promuovere: la stabilità del personale; l’applicazione di adeguate condizioni contrattuali; il reimpiego dei dipendenti non coperti da clausola di riassorbimento.
Negli affidamenti relativi alla fornitura di carta filigranata per la produzione delle banconote sono stati notevolmente migliorati i requisiti di sostenibilità ambientale: attualmente si richiede che le fibre di cotone impiegate per la fabbricazione della carta provengano esclusivamente da agricoltura biologica o equosolidale oppure da produzione integrata (a fronte delle percentuali minime richieste in passato rispettivamente del 20 e del 30 per cento). La certificazione EMAS unitamente a quella ISO 14001 è stata richiesta nella gara per la gestione dei rifiuti speciali dello stabilimento di produzione delle banconote; la certificazione ISO 14001 è un requisito di accesso alla gara per il conferimento delle banconote logore triturate a impianti di termovalorizzazione o di produzione del combustibile solido secondario (CSS; cfr. la sezione: Banconote).
Per dare ulteriore impulso agli acquisti verdi, nel 2022 le Strutture della Banca sono state invitate a compiere ogni sforzo per l’individuazione di requisiti o criteri premianti in grado di incidere sulla prestazione ambientale del bene, del servizio o dell’intervento oggetto dell’appalto.
Investimenti sostenibili
Contribuiamo alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo dell’economia e della società anche mediante una politica di investimenti sostenibili.
Dal 2019 la Banca integra criteri finanziari e di sostenibilità ambientale, sociale e di governo societario (environmental, social and governance, ESG) nella gestione dei propri investimenti non di politica monetaria. La Carta degli investimenti sostenibili, pubblicata nel 2021, è il documento di riferimento che enuncia i principi guida. L’integrazione dei criteri di sostenibilità nella strategia di investimento ha una duplice finalità: migliorare il profilo di rischio e rendimento degli investimenti e contribuire alla tutela dell’ambiente e alla sostenibilità.
Sul fronte del contrasto ai cambiamenti climatici l’Istituto intende gestire le proprie attività di investimento in coerenza con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e con quelli dell’Unione europea che mirano a conseguire la neutralità climatica entro il 2050.
In concreto, la gestione degli investimenti in azioni e obbligazioni societarie è finalizzata a migliorare, rispetto agli indici di mercato presi come riferimento, sia il punteggio sui profili ESG sia gli indicatori climatici dei portafogli.
Tra gli indicatori climatici la Banca utilizza i dati sulle emissioni carboniche delle imprese e, a partire dal 2022, anche le informazioni sui loro impegni di decarbonizzazione.
I risultati di sostenibilità dell’attività di investimento sono pubblicati nel Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici, che descrive anche il modo in cui i profili di sostenibilità sono integrati nel processo decisionale, nelle strategie e nella gestione dei rischi relativi agli investimenti, nonché le metodologie per la misurazione di tali profili.
Nel confronto con il 2019 l’intensità carbonica del portafoglio azionario in euro gestito internamente (del valore di 14,2 miliardi di euro e corrispondente all’80 per cento degli investimenti dell’Istituto in titoli privati) si è ridotta del 36 per cento, portandosi a 153 tonnellate di anidride carbonica equivalente per milione di euro di fatturato (fig. 15; tav. a17).
Figura 15 – Investimenti sostenibili
Intensità carbonica media ponderata del portafoglio azionario in euro 2018-2022 (1) (tonnellate di CO2e per milione di euro di fatturato)
(1) I valori dell’intensità carbonica media ponderata riportati non sono direttamente confrontabili con quelli indicati nel Rapporto ambientale 2022 in quanto nell’Eurosistema è stato concordato l’utilizzo di una diversa fonte di dati e di una differente metodologia di calcolo.
Rispetto all’indice di mercato preso come riferimento, l’intensità carbonica del portafoglio è inferiore del 32 per cento. Risultati migliori rispetto all’indice si osservano anche per quanto riguarda l’utilizzo di energia elettrica (-26 per cento), di acqua (-56 per cento) e la produzione di rifiuti (-29 per cento).
Per il portafoglio di obbligazioni societarie in euro (circa il 5 per cento degli investimenti dell’Istituto in titoli privati) l’intensità carbonica si è ridotta del 26 per cento rispetto al 2019, portandosi a 109 tonnellate di anidride carbonica equivalente per milione di euro di fatturato (tav. a16), un valore inferiore del 18 per cento rispetto a quello osservato per l’indice.
Il perimetro dell’attività di investimento sostenibile include anche le azioni e le obbligazioni societarie in valuta (rispettivamente il 13 e il 2 per cento degli investimenti dell’Istituto in titoli privati) e i titoli emessi da Stati, organismi sovranazionali e agenzie di emanazione pubblica.
Per i titoli pubblici, la strategia di sostenibilità ritenuta più adatta è l’nvestimento tematico mediante obbligazioni finalizzate a finanziare progetti con caratteristiche di sostenibilità ambientale (green bond); l’ammontare complessivo di investimenti in green bond è di 4,5 miliardi di euro.
Biodiversità
La tutela della biodiversità è un obiettivo sfidante, sul quale intendiamo impegnarci nei prossimi anni.
La Banca pone particolare attenzione nella cura del proprio patrimonio verde, ricco di biodiversità, distribuito prevalentemente nelle aree circostanti lo stabilimento di produzione delle banconote a Roma (polo tuscolano), del Centro Donato Menichella a Frascati e della Sadiba a Perugia.
L’area del polo tuscolano si estende per circa 25 ettari ed ospita più di 500 esemplari arborei mentre nei 37 ettari dell’area del Centro Donato Menichella trovano spazio, tra le varie essenze, circa 1000 esemplari di ulivo. A Perugia, nel parco di 7 ettari della Sadiba sono presenti oltre 2.660 alberi, numerosi arbusti e piante aromatiche. In tutte queste aree trovano ospitalità anche diversi animali quali scoiattoli e uccelli di varie specie.
L’attività di gestione e manutenzione è mirata alla salvaguardia delle alberature e al miglioramento costante del patrimonio nel suo complesso, con l’elaborazione di piani di monitoraggio in continuo aggiornamento e l’inserimento di nuove piantumazioni, in armonia con il paesaggio circostante e nel rispetto degli ecosistemi, anche in ambito urbano.
Nella realizzazione delle attività di manutenzione e nelle nuove iniziative, particolare attenzione è dedicata anche alla salvaguardia della fauna selvatica che nel tempo ha trovato spazio nelle aree dell’Istituto anche in pieno contesto urbano, come nel caso delle palme di Palazzo Koch sulle quali nidificano ormai da anni diversi esemplari di parrocchetto. Per la manutenzione delle piante sono coinvolti agronomi e ornitologi, che insieme contribuiscono alla realizzazione delle attività nel rispetto degli equilibri esistenti.
Inoltre, per contribuire a sviluppare una maggiore consapevolezza sui temi dell’ambiente e della biodiversità, presso le aree di Roma e Frascati sono organizzati corsi di formazione, seminari e visite guidate, anche con l’obiettivo di valorizzare le caratteristiche tipiche ed esclusive di questi luoghi.
Nel marzo 2023, nel giardino della Filiale di Agrigento, è stata inaugurata un’oasi delle api, ovvero un’area con piante che producono efflorescenze nettarifere che si alternano durante tutto l’anno, nella quale sono stati creati specifici ambienti accoglienti per le api e altri insetti impollinatori. Alla cerimonia di inaugurazione è intervenuto un esperto apicultore che ha illustrato la complessa attività e socialità di questi preziosi insetti. L’iniziativa, realizzata insieme al Rotary Club locale, rientra nell’ambito di un progetto del Rotary International per la salvaguardia delle api e la tutela della biodiversità.
Nell’autunno 2023 la Banca realizzerà, insieme al Comando Unità forestali, ambientali e agroalimentari (CUFAA) dell’Arma dei Carabinieri, un intervento di riforestazione in Italia per la compensazione di una parte delle emissioni di gas serra dell’Istituto. Saranno piantumate specie autoctone o comunque compatibili con il territorio prescelto e saranno perseguiti, laddove possibile, anche obiettivi di tutela della biodiversità.
Cultura ambientale
La Banca collabora con altre istituzioni sui temi della finanza sostenibile; dà il proprio contributo ai lavori internazionali e nazionali in materia; contribuisce in qualità di autorità di vigilanza ad assicurare una sana e prudente gestione dei rischi legati ai profili ambientali, sociali e di governo societario degli intermediari finanziari; condivide i risultati delle proprie attività di ricerca e analisi sulle relazioni tra economia, finanza, energia e ambiente; collabora alle iniziative per promuovere la formazione e la consapevolezza di intermediari, imprese e cittadini sui temi ambientali.
Collaborazioni internazionali ed europee
Dal 2022 la Banca è nel Comitato di indirizzo del Network for Greening the Financial System (NGFS), la rete globale di banche centrali e autorità di supervisione di cui fanno parte 125 organismi e 19 osservatori che coordina lavori di studio e scambi di esperienze sulla gestione del rischio ambientale e climatico nel settore finanziario. Nel giugno 2022 l’Istituto ha assunto, insieme alla Banca centrale della Nuova Zelanda, il coordinamento del gruppo di lavoro Net Zero for Central Banks, dedicato ad accelerare gli sforzi delle banche centrali verso la riduzione delle emissioni per la lotta al cambiamento climatico: nello specifico il gruppo sta approfondendo i temi degli investimenti sostenibili, delle migliori prassi per ridurre l’impronta ambientale delle operazioni interne e della disclosure climatica delle banche centrali.
In ambito G20 la Banca fa parte del gruppo di lavoro permanente sulla finanza sostenibile (Sustainable Finance Working Group, SFWG), che ha elaborato un programma di lavoro pluriennale (G20 Sustainable Finance Roadmap) per individuare gli ostacoli e le soluzioni per lo sviluppo di un sistema finanziario sostenibile.
L’Istituto partecipa inoltre: ai lavori del Consiglio per la stabilità finanziaria (Financial Stability Board, FSB), il cui programma per il 2023, pubblicato nel mese di marzo, ha individuato tra le priorità la valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici sui rischi finanziari e, quindi, sulla stabilità del sistema finanziario nel suo complesso; al gruppo di lavoro congiunto tra Banca centrale europea e Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB), che ha promosso un approccio metodologico comune per l’analisi dei rischi per la stabilità finanziaria dovuti ai cambiamenti climatici.
Sul fronte della supervisione bancaria e finanziaria, la Banca partecipa all’attività di diversi organismi internazionali, tra cui il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, che sta conducendo analisi e valutazioni per l’inclusione dei rischi climatici nell’attuale quadro prudenziale: nel giugno 2022 il Comitato ha pubblicato i principi per una gestione efficace e per la supervisione dei rischi climatici. L’Istituto contribuisce alle attività dell’Autorità bancaria europea (European Banking Authority, EBA), che a dicembre 2022 ha pubblicato un programma di lavoro pluriennale con gli obiettivi e i traguardi da raggiungere in tema di finanza sostenibile, tra cui: (a) l’integrazione dei fattori e dei rischi ESG nei sistemi di gestione del rischio degli intermediari e nelle attività di supervisione delle Autorità competenti; (b) la valutazione di un possibile trattamento prudenziale dedicato alle esposizioni associate a fattori ambientali; (c) lo sviluppo di standard, etichette verdi e misure per i prodotti bancari e finanziari, volti a limitare rischi di finanziamento di attività non legate ai fattori di sostenibilità (greenwashing).
Ad aprile 2022 la Banca ha pubblicato le proprie aspettative di vigilanza – rivolte a tutti gli intermediari sotto la sua diretta supervisione – sulle modalità di integrazione del rischio climatico e ambientale nella strategia, nel modello di business, nei processi di governo societario e gestione del rischio, nonché nell’informativa da fornire al pubblico. Nell’anno questo documento è stato utilizzato come base per un primo confronto con i singoli intermediari sul grado di rispondenza alle aspettative e sui piani di adeguamento. L’Istituto ha anche contribuito a un approfondimento tematico, avviato sotto il coordinamento della BCE, su un campione rappresentativo di banche meno significative e su un insieme significativo di intermediari non bancari; le evidenze emerse sono confluite in due comunicazioni agli intermediari vigilati con le quali si sollecita l’adozione di piani di azione per migliorare l’integrazione dei rischi climatici e ambientali nelle strategie e pratiche aziendali e nei sistemi di governo e controllo.
La Banca fa infine parte dell’Environmental Network of Central Banks (ENCB), un gruppo di lavoro composto da esponenti di 15 banche centrali che promuove lo scambio delle migliori pratiche nella gestione degli aspetti ambientali interni.
Partecipazione a gruppi di lavoro nazionali
La Banca collabora con propri esperti alla redazione del rapporto La situazione energetica nazionale, predisposto dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (MASE); prende parte anche alle attività del Comitato per il capitale naturale, coordinato dallo stesso Ministero.
L’Istituto partecipa con il MASE, l’IVASS, la Covip e la Consob al Tavolo di coordinamento sulla finanza sostenibile, promosso dal MEF con lo scopo di favorire la mobilizzazione delle risorse private, attraverso il mercato dei capitali, a supporto della transizione ecologica in Italia, nel quadro degli impegni assunti a livello internazionale. Partecipa inoltre ai lavori dell’Osservatorio Italiano sulla povertà energetica (OIPE).
In sede ABI Lab la Banca partecipa all’Osservatorio sui Mercati di energia elettrica e gas, che conduce approfondimenti sulle dinamiche dei prezzi dell’energia e sulle evoluzioni della normativa di settore, e all’Osservatorio Green Banking, che conduce studi sulla gestione degli impatti ambientali nelle operazioni interne ed elabora linee guida sulla rendicontazione ambientale.
Attività di ricerca e analisi, convegni e pubblicazioni
Nell’ultimo biennio la Banca ha dato un forte impulso alla ricerca su: i temi della finanza sostenibile; l’impatto dei cambiamenti climatici sulla stabilità del sistema economico e finanziario e sulla struttura produttiva in Italia; le possibili modifiche al quadro prudenziale per accrescere i presidi a tutela della stabilità finanziaria. I numerosi studi pubblicati dall’Istituto su questi argomenti sono consultabili in una pagina dedicata del sito internet.
Nel periodo tra luglio 2022 e luglio 2023, il Governatore e gli altri membri del Direttorio sono intervenuti a eventi sui temi della finanza sostenibile; sullo stesso tema, nelle collane dell’Istituto, sono state diffuse 17 pubblicazioni.
Nell’anno la Banca ha inoltre organizzato diversi eventi, tra i quali: un workshop per presentare i risultati di un progetto di ricerca sugli effetti del cambiamento climatico sull’economia italiana; un convegno in collaborazione con la Florence School of Banking and Finance (FBF) dello European University Institute sulle sfide poste dal cambiamento climatico alla regolamentazione e vigilanza del settore bancario; un workshop in collaborazione con l’Associazione Italiana Economisti dell’Energia in tema di finanza sostenibile e transizione; un convegno in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania e Confindustria Catania in tema di green economy.
Nell’ambito delle attività di cooperazione tecnica internazionale con le banche centrali dei paesi inclusi nella politica di vicinato europea e di altre economie emergenti, la Banca ha organizzato nell’aprile 2023 il webinar Sustainable finance/ESG and supervision of banks and other financial intermediaries e nel maggio 2023 il webinar Audit activities in a central bank: new challenges and perspectives.
Altre iniziative di formazione
L’Istituto ha rinnovato la collaborazione con la Scuola nazionale dell’Amministrazione (SNA) nella progettazione e realizzazione di due corsi per il personale della Pubblica amministrazione: Sostenibilità della PA: strategie, gestione e rendicontazione, rivolto a dirigenti apicali e L’impronta di carbonio nelle PA: misurazione, riduzione e compensazione delle emissioni, destinato a funzionari.
Lo scorso 30 settembre in occasione della Notte europea dei ricercatori – l’iniziativa promossa dalla Commissione Europea per promuovere occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini e diffondere la cultura scientifica – la Banca ha partecipato a una serie di iniziative concordate con l’Associazione Frascati Scienza; nell’occasione, il Centro Donato Menichella di Frascati è stato aperto al pubblico con percorsi tematici guidati, molti dei quali incentrati sui temi della sostenibilità ambientale.
Nell’anno scolastico 2022-23 l’Istituto ha ospitato 237 Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO): 12 di questi (tenuti a Roma e nelle Filiali di Ancona, Brescia, Campobasso, Catania, Catanzaro, Lecce, Livorno, Napoli, Pescara e Verona) hanno trattato tematiche ambientali e hanno coinvolto 134 studenti.
La Banca organizza ogni anno il premio per la scuola Inventiamo una banconota e il tema scelto per l’edizione 2022-2023 è stato Il grande caldo, il grande freddo: le risorse della Terra non sono infinite. Il 19 maggio si è svolta, presso il Centro Donato Menichella, la cerimonia di premiazione dell’edizione di quest’anno, alla quale hanno partecipato 1.143 scuole, comprese 7 scuole italiane all’estero.
Nel mese di luglio verrà realizzato, sulle pareti esterne della Filiale di Catania, un murale con l’impiego di una vernice minerale capace di ridurre smog e agenti patogeni attraverso un meccanismo di fotocatalisi, che contribuirà anche al miglioramento ambientale dell’area urbana circostante.
Formazione interna e sensibilizzazione
Nel percorso di inserimento per i neoassunti è stato previsto dal 2022 uno specifico modulo formativo sulla sostenibilità ambientale e la consegna ai nuovi colleghi di un kit comprensivo di cancelleria ecosostenibile e di una borraccia termica in acciaio.
Per il 2023 sono stati organizzati 7 corsi destinati al personale interno su tematiche di sostenibilità. Nel corso dell’anno verrà messo a punto un modulo formativo autodidattico sul tema L’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile, destinato a tutti i dipendenti.
Nell’anno la Banca ha aderito a numerose iniziative di sensibilizzazione. Il 16 febbraio 2023 l’Istituto ha partecipato a M’illumino di meno per celebrare la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili e al consueto spegnimento delle illuminazioni esterne degli edifici. Inoltre il 25 marzo, insieme alla BCE e ad altre banche centrali europee, l’Istituto ha partecipato all’iniziativa di mobilitazione globale Earth hour promossa dal WWF e in questa occasione è stata lanciata una campagna di sensibilizzazione con un quiz a punti su tematiche ambientali.
A giugno sono state diffuse tra i dipendenti informazioni sulla Giornata mondiale dell’ambiente, indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
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