Non v’è dubbio che il Premio Nobel sia scaduto ad essere una buffonata gestita dal solito giro di chi pensa di governare il mondo, ossia di chi vive la stessa sindrome hitleriana.
Non bisogna mai dimenticare che il Premio Nobel è stato assegnato preventivamente a Barack Obama, per accreditarlo come uomo della pace.
Il 20 dicembre 2021, Il Giornale.it scrive che “proprio mentre riceve il Nobel per la Pace Obama ordina un cambio di strategia rivolto a risparmiare le vite dei propri soldati. E così mentre le missioni terrestri si riducono al minimo si moltiplicano, invece, i raid di droni e aerei armati di sofisticati ordigni intelligenti. Quella scelta spinge Obama a vantarsi di aver minimizzato le perdite di civili innocenti. In verità la nuova strategia, adottata poi anche dai suoi successori, nasconde una verità addomesticata venduta all’opinione pubblica grazie alla sistematica archiviazione delle prove in grado di smentirla. Ma il lato più indigeribile di quell’orrore sono le ragioni che lo rendono possibile. Non una serie di inesplicabili e imprevedibili errori, ma bensì la sistematica faciloneria, negligenza e superficialità con cui vengono approvati raid. Raid in cui la millimetrica e devastante precisione di droni e bombe intelligenti contribuisce non ad eliminare il vero nemico, ma a far strage di bambini, donne e padri di famiglia. Ora il Pentagono si giustifica attribuendo gli errori a quella «nebbia della guerra» che ottenebra le valutazioni di chi sta sul campo spingendolo ad agire in fretta pur di sventare le minacce nemiche. Ma a condannare le direttive politiche di Obama e l’operato dei militari contribuiscono gli oltre 1300 documenti saltati fuori dagli archivi del Pentagono grazie a una serie di cause legali basate sulla libertà d’informazione avviate dal New York Times. L’indagine, accompagnata da un centinaio ispezioni in Siria e Iraq, inizia dopo la scoperta che l’attacco di un drone condotto a Kabul a fine agosto non ha eliminato un commando dell’Isis pronto a colpire i soldati americani impegnati nell’evacuazione dell’aeroporto, ma bensì una famiglia innocente. Un errore costato le vite di sette bambini e tre adulti innocenti. A quel punto il New York Times chiede di esaminare la documentazione di tutti i raid aerei condotti in Iraq e Siria durante le operazioni contro l’Isis avviate dopo il 2014. Documenti da cui si deduce come «la morte di migliaia di civili molti dei quali bambini» sia figlia di una costante e pervasiva superficialità derivante – scrive il New York Times – da «informazioni d’ intelligence imprecise, decisioni precipitose e scelte d’obbiettivi inadeguati». Insomma la banalità dell’orrore sommata a quella dell’errore”.
Volete sapere chi è Obama?
Quando inglesi (Camerun) e francesi (Sarkozy) decisero di eliminare Gheddafi per escludere l’Italia dalla Libia, mettendola nel caos nel quale si trova ora, l’Amministrazione Obama diede man forte.
A qualche anno di distanza, come scrive Virgilio Ilari su Domino (9/2023), “con squisita signorilità, le memorie di Obama dipingono Sarkozy, ormai distrutto e inquisito per varie irregolarità finanziarie, come un farneticante nanerottolo isterico «mezzo ungherese e un quarto ebreo-greco uscito da un quadro di Touluse Lautrec»”.
Questo è il Barack Hussein Obama, al quale è stato conferito preventivamente il Nobel per la pace.
Con la stessa logica politica, che nulla ha a che fare con il merito, ora il Nobel per la Medicina 2023 è stato assegnato Katalin Karikó e Drew Weissman per avere gettato le basi per i vaccini a mRna messaggero che hanno reso possibili i vaccini anti Covid-19.
In pratica il Nobel viene dato a Big Farma, mettendo il medaglione di Stoccolma a copertura di una stagione di distruzione della democrazia fatta di green pass, lockdown e vaccini improvvisati dagli effetti disastrosi, come sta emergendo di giorno in giorno.
Ci sono medici e scienziati che evidenziano la comparsa di miocarditi, di forme tumorali e leucemiche e altre malattie dopo l’inoculazione dei vaccini, soprattutto dopo la terza dose.
C’è chi ha fatto varie dosi e regolarmente si prende il Covid che, per fortuna, come predisse Montagnier, si è autoridotto a influenza.
L’Agenzia governativa per la sicurezza sanitaria del Regno Unito ora sostiene che non ci sono prove concrete che serrate, mascherine e isolamento abbiano frenato i contagi.
Non importa nulla a Stoccolma se è sempre più evidente che si poteva curare il Covid perché c’erano le medicine, ma è stato vietato di usarle per poter introdurre i vaccini anche saltando le procedure. Non importa nulla. L’unica cosa che importa è giustificare un esperimento di controllo sociale attuato usando la pandemia, con correlato business colossale delle case farmaceutiche.
Il Nobel è scaduto a etichetta di garanzia per chi si allinea al pensiero unico politicamente corretto, ma non mancano esempi di chi si è rifiutato di essere etichettato.
Il 22 ottobre 1964 l’Accademia di Stoccolma conferì il Nobel per la letteratura allo scrittore e filosofo francese Jean Paul Sartre. Ma questi rifiutò il riconoscimento. Come aveva già spiegato in occasione del conferimento della Legione d’Onore nel 1945, e dell’attribuzione del seggio al Collegio di Francia, egli riteneva che tali onori alienassero la sua libertà di pensiero. Nella lettera inviata all’Accademia di Stoccolma scrisse: “Il mio rifiuto non è un atto di improvvisazione. Lo scrittore deve rifiutare di lasciarsi trasformare in istituzione, anche se questo avviene nelle forme più onorevoli, come in questo caso”.
In questi ultimi anni il Nobel, più che un riconoscimento, è stato un modo per etichettare coloro che stanno da una certa parte, ossia dalla parte di chi si è inventato Davos, la decrescita felice, una politica estera Usa aggressiva e sempre pronta a fuggire, dopo aver creato disastri, una ideologia green e woke, ossia il declino programmato dell’Occidente.
Manca solo il Nobel a Klaus Schwab e a George Soros è siamo arrivati al capolinea.
Leave a comment