Robert KennedyJr, candidato Presidente USA, ha recentemente affermato che Bitcoin rappresenta l’alternativa alla brutale pratica di stampa di denaro, in quanto moneta anti-inflazionistica.
Kennedy ha elogiata la valuta crittografica come una moneta “forte”, capace di garantire la libertà finanziaria a chi la utilizza.
Nel frattempi BTC si scatena nel mercato e va ad aprire la settimana segnando un nuovo massimo locale.
Tutti i dettagli di seguito.
Robert Kennedy Jr, candidato presidente degli Stati Uniti, sostiene Bitcoin come moneta anti-inflazione
Giovedì 29 febbraio, in un’intervista alla CNBC il candidato presidente degli Stati Uniti Robert Kennedy Jr, ha parlato del Bitcoin elogiando la criptovaluta per la sua tecnologia e per le sue peculiarità finanziarie.
In particolare il politico, figlio dell’ex procuratore generale e senatore degli Stati Uniti Robert F. Kennedy e nipote dell’ex presidente John F. Kennedy, ha sottolineato i vantaggi che essa può offrire alla classe media, come strumento in grado di combattere l’inflazione.
In veste di alternativa alla “macchina di stampa denaro”, Bitcoin presenta un’economia interna deflazionistica, con una fornitura massimo predefinita (21 milioni di BTC) ed un emissione di nuove monete tendente allo zero.
Negli USA quello dell’inflazione è stato un tema caldo negli ultimi anni, con gli effettivi del quantitative easing del biennio 2020-2021 che hanno favorito una svalutazione dell’indice del dollaro statunitense per tutto il 2022 e parte del 2023.
Al momento l’inflazione nel Paese è al 3,1% mentre la FED cerca di arginare i danni attraverso politiche monetarie restrittive.
I tassi di interesse per i titoli del tesoro sono compresi tra i 525 e 550 punti base.
Inoltre Kennedy, che in passato ha già dimostrato la sua simpatia per il mondo delle criptovalute, ha spiegato durante l’intervista che i governi nazioni cercano costantemente di controllare la vita quotidiana dei propri cittadini, soprattutto nell’ambito finanziario, e che Bitcoin potrebbe essere la soluzione a tutto ciò.
In particolare parlando dell’argomento il candidato ha preso riferimento l’evento del Freedom Convoy del 2022 in Canada, dichiarando espressamente che:
“Quando i camionisti hanno disobbedito, quando i camionisti hanno protestato pacificamente, i loro conti bancari sono stati chiusi e non hanno potuto pagare i loro mutui, non hanno potuto pagare le loro spese. l’istruzione dei bambini”.
Anche se mesi dopo queste azioni (Emergencies Act) sono state poi considerate come incostituzionali dalla Corte Federale del Canada, rimane il fatto che in queste delicati situazioni Bitcoin gioca un ruolo fondamentale.
La classe media è in particolare quella che maggiormente trae vantaggio dalle caratteristiche trustless e permissionless della valuta digitale, come arma contro l’imposizione della classe borghese.
Ricordiamo che Robert Kenndedy Jr possiede alcuni BTC e che ne ha donato alcune monete ai figli lo scorso anno.
Ad ottobre 2023, lo stesso candidato ha promesso che se verrà eletto presidente degli Stati Uniti proteggerà e sosterrà la comunità Bitcoin, pensando addirittura ad un eventualmente forma di riserva aurea digitale.
Queste le sue parole in una vecchia intervista:
“Mi assicurerò che i bitcoin siano protetti, che le persone possano tenere i propri portafogli, che l’attuale guerra della Casa Bianca sui bitcoin finisca, che le transazioni siano protette e incoraggiate.”
Bitcoin apre la settimana segnando nuovi massimi locali: è fomo nel mercato
Mentre il candidato presidente Robert Kennedy Jr glorifica pubblicamente Bitcoin come risorsa anti-inflazione e anti-oppressione, la moneta comincia con il botto la settimana andando a registrare un’altra fase di rialzo dei prezzi.
Questa mattina la criptovaluta ha rotto ufficialmente la soglia dei 65.000 dollari, segnando un massimo locale maggiore di quello raggiunto la scorsa settimana, ed avvicinandosi sempre di più al massimo storico di novembre 2021.
È ufficiale: il mercato è in FOMO.
Il rally di Bitcoin ha avuto inizio ad ottobre 2023, non appena l’entusiasmo pre ETF spot si è fatto sentire, per poi sfociare in un’esplosione della domanda istituzionale quando lo strumento finanziario è stato approvato dalla SEC degli Stati Uniti.
Al momento il merito della price action così rialzista per Bitcoin è proprio degli ETF di BlackRock, Ark, FIdelity, Bitwise e compagnia, che quotidianamente rastrellano monete sul mercato lasciando poca libertà sul fronte dell’offerta.
A tal proposito la scorsa settimana a fronte di 6.160 nuovi BTC creati dalla rete, ne sono stati comprati 30,029 da Wall street, finendo per ridurre drasticamente le riserve degli OTC desk.
Il grafico giornaliero di Bitcoin è così rialzista che si commenta da solo.
Ora, con un open interest a 17 miliardi di dollari ed un funding rate sbilanciato pesantemente a favore dei compratori (+0,12% su Okx e +0,14% su DyDx) è probabile che a mantenere il controllo saranno ancora i tori, almeno finché la struttura di breve non verrà invalidata alla rottura ribassista dei 65.000 dollari.
Vista l’esposizione della componente speculativa potremmo tuttavia aspettarci del flash crash e delle brutali correzioni su time frame ridotto, ma tendenzialmente la strada verso i massimi storici dovrebbe essere spianata.
Non è escluso che superare i 69.000 dollari non potremmo arrivarci già da questa settimana.
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