Pubblicato come parte del Bollettino economico della BCE, numero 2/2019.
Nel presente riquadro vengono descritte le operazioni di politica monetaria della BCE durante il settimo e l’ottavo periodo di mantenimento delle riserve del 2018, rispettivamente dal 31 ottobre 2018 al 18 dicembre 2018 e dal 19 dicembre 2018 al 29 gennaio 2019. Durante questo periodo i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali (MRO), sulle operazioni di prestito marginale e sui depositi sono rimasti invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e allo −0,40%. Parallelamente, l’Eurosistema ha continuato ad acquistare titoli del settore pubblico, obbligazioni garantite, titoli garantiti da attività e titoli del settore societario nell’ambito del suo programma di acquisto di attività (APP), con un obiettivo di 15 miliardi di euro di acquisti netti in media al mese fino alla fine di dicembre 2018. È poi entrato nella fase di reinvestimento il 1° gennaio 2019.
Esigenze di liquidità
Nel periodo in esame, il fabbisogno medio giornaliero di liquidità del sistema bancario, definito come la somma dei fattori autonomi netti e degli obblighi di riserva, si è attestato a 1.511,5 miliardi di euro, con un aumento di 51,8 miliardi di euro rispetto al precedente periodo di esame (vale a dire il quinto e il sesto periodo di mantenimento del 2018). Questo aumento del fabbisogno di liquidità è stato in gran parte il risultato di un incremento dei fattori autonomi netti, cresciuti in media di 51,4 miliardi di euro, raggiungendo i 1.384,5 miliardi di euro durante il periodo in esame, mentre i requisiti di riserva minima sono aumentati in media di 0,4 miliardi di euro, raggiungendo i 127,1 miliardi di euro.
La crescita dei fattori autonomi netti è stata dovuta a un aumento dei fattori di assorbimento di liquidità e a una diminuzione dei fattori di fornitura di liquidità. Tra i fattori di assorbimento della liquidità, le banconote in circolazione e altri fattori autonomi sono aumentati in media di 16,8 miliardi di euro a 1.210 miliardi di euro e di 18,5 miliardi di euro a 730,7 miliardi di euro rispettivamente, in parte compensati da un calo dei depositi governativi di 23,3 miliardi di euro a 236,1 miliardi di euro. Il contributo più significativo alla crescita dei fattori autonomi netti è derivato da una diminuzione delle attività nette denominate in euro, che sono diminuite in media di 46,7 miliardi di euro a 153,5 miliardi di euro. Le passività dell’Eurosistema verso non residenti nell’area dell’euro in euro sono aumentate in media di 50,5 miliardi di euro, riflettendo un andamento stagionale più pronunciato a fine anno rispetto a fine trimestre durante il precedente periodo di revisione[1] e contribuendo così negativamente alla media delle attività nette (fornitrici di liquidità) denominate in euro.
Tabella A
Condizioni di liquidità dell’Eurosistema
Attività – fornitura di liquidità
(medie; miliardi di euro)
Altre informazioni basate sulla liquidità
(medie; miliardi di euro)
Evoluzione dei tassi di interesse
(medie; percentuali)
Liquidità fornita attraverso strumenti di politica monetaria
L’importo medio di liquidità fornito tramite operazioni di mercato aperto, comprese sia le operazioni d’asta che gli acquisti APP, è aumentato di 35,7 miliardi di euro, attestandosi a 3.379,8 miliardi di euro (vedere grafico A). Tale incremento è interamente attribuibile agli acquisti netti di APP, mentre la domanda per le operazioni di gara è leggermente diminuita.
Grafico A
Evoluzione delle operazioni di mercato aperto e liquidità in eccesso
L’importo medio di liquidità immessa tramite operazioni d’asta è diminuito leggermente nel periodo in esame, di 6,6 miliardi di euro, attestandosi a 732,5 miliardi di euro. Questa diminuzione è stata interamente dovuta a un importo medio in circolazione inferiore di operazioni di rifinanziamento a più lungo termine mirate (TLTRO), che sono diminuite di 9,2 miliardi di euro. La liquidità media fornita tramite MRO è aumentata di 2,5 miliardi di euro, arrivando a 7,3 miliardi di euro, il che ha parzialmente compensato il calo delle TLTRO.
La liquidità fornita tramite i portafogli di politica monetaria dell’Eurosistema è aumentata di 42,2 miliardi di euro, raggiungendo in media 2.647,2 miliardi di euro, a causa degli acquisti netti dell’APP, che sono proseguiti fino a dicembre 2018. Tuttavia, l’entità dell’aumento si è ridotta di 24,8 miliardi di euro rispetto al precedente periodo di revisione. La liquidità fornita dal programma di acquisto del settore pubblico, dal terzo programma di acquisto di obbligazioni garantite, dal programma di acquisto del settore societario e dal programma di acquisto di titoli garantiti da attività è aumentata in media rispettivamente di 30,9 miliardi di euro, 3,9 miliardi di euro, 8,4 miliardi di euro e 0,3 miliardi di euro. I rimborsi di obbligazioni detenute nell’ambito del programma sui mercati dei titoli e dei due precedenti programmi di acquisto di obbligazioni garantite sono stati pari a 1,3 miliardi di euro.
Liquidità in eccesso
Come conseguenza degli sviluppi sopra descritti, la liquidità media in eccesso è diminuita leggermente rispetto al precedente periodo di revisione, di 16,1 miliardi di euro, attestandosi a 1.868,2 miliardi di euro (vedere grafico A). Questa diminuzione riflette fattori autonomi netti più elevati, principalmente nell’ottavo periodo di mantenimento, guidati in parte dagli sviluppi di fine anno nelle passività verso non residenti nell’area dell’euro in euro, che sono stati solo parzialmente compensati dalla liquidità fornita tramite gli acquisti APP, che hanno rallentato verso la fine di dicembre, prima di entrare nella fase di reinvestimento il 1° gennaio. Per quanto riguarda l’allocazione delle riserve di liquidità in eccesso tra conti correnti e deposito presso la banca centrale, le riserve medie dei conti correnti sono diminuite marginalmente di 0,5 miliardi di euro a 1.357,6 miliardi di euro e il ricorso medio al deposito presso la banca centrale è diminuito di 15,2 miliardi di euro a 637,8 miliardi di euro.
Evoluzione dei tassi di interesse
I tassi overnight del mercato monetario garantiti e non garantiti sono rimasti prossimi al tasso sui depositi della BCE. Nel mercato non garantito, la media dell’indice overnight in euro (EONIA) è stata pari a -0,363%, pressoché invariata rispetto al periodo di revisione precedente. L’EONIA ha oscillato tra un minimo di -0,374% osservato il 21 dicembre e un massimo di -0,335% osservato il 27 dicembre. Per quanto riguarda il mercato garantito, lo spread tra i tassi repo overnight medi per i panieri di collaterale standard ed esteso nel mercato di pooling del collaterale generale (GC)[2] ridotto. Rispetto al periodo precedente, il tasso medio overnight repo per il paniere di garanzie standard è aumentato di 2 punti base a -0,417%, mentre per il paniere di garanzie estese è diminuito di 2 punti base a -0,406%. Il calo di fine anno 2018 nei tassi core repo è stato meno pronunciato rispetto al calo di fine anno 2017. Ciò suggerisce che i partecipanti al mercato hanno adottato pratiche di gestione delle garanzie più efficienti. Inoltre, la struttura di prestito titoli del programma di acquisto del settore pubblico dell’Eurosistema ha continuato a supportare il regolare funzionamento del mercato repo.
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