MILANO – Il 27 settembre si svolgerà all’Università Bocconi la giornata di discussione “Agribusiness del futuro: Il ruolo cruciale dell’agricoltura biologica, biodinamica e rigenerativa”, organizzata da una collaborazione fra la Scuola di direzione aziendale (SDA) dell’Università Bocconi e Demeter, la maggiore associazione multinazionale di agricoltura
biodinamica.
Ecco cosa ne pensano gli scienziati firmatari di una lettera: Laura De Gara – Presidente, Società Italiana di Biologia Vegetale; Silvio Salvi – Presidente, Società Italiana di Genetica Agraria; Paola Battilani – Presidente, Società Italiana di Patologia Vegetale.
E’ indubbio – evidenzia la lettera – che l’agricoltura biodinamica sia una componente dell’agrobusiness, e dunque attiri l’interesse di una delle più importanti scuole di business europee. Desideriamo però in quest’occasione, come in altre precedenti, ricordare che l’agricoltura biodinamica è una forma particolare di business, con aspetti peculiari che le nostre Società scientifiche giudicano negativamente.
La biodinamica si basa sulle idee del filosofo esoterico Rudolf Steiner, prescrivendo pratiche le cui basi teoriche sono in contrasto con le leggi fondamentali della scienza. Ovviamente vi è libertà di credere in tali pratiche e di coltivare, produrre e commerciare i prodotti dell’agricoltura biodinamica.
Le organizzazioni dell’agricoltura biodinamica però fanno di più. Stanno operando, con un certo successo, per introdurre le teorie e pratiche biodinamiche fra gli insegnamenti dei corsi di laurea scientifici delle università. E sono da decenni, in quanto componenti sempre più importanti delle organizzazioni dell’agricoltura biologica, promotrici di azioni politiche contro le piante transgeniche, e di recente contro l’utilizzo in agricoltura delle tecnologie di editing dei genomi premiate con il Nobel nel 2020. L’agricoltura biodinamica e biologica non si limitano a vietare l’utilizzo di queste sementi fra i loro aderenti, ma anche operano in Italia e nell’Unione Europea per ostacolare il più possibile – idealmente proibire – l’utilizzo di tali tecnologie genetiche in ogni forma di agricoltura.
Per chiarire: una situazione simile si presenterebbe se gli astrologi pretendessero l’insegnamento delle loro credenze esoteriche nei corsi universitari di astronomia e chiedessero di vietare i voli spaziali.
L’Università Bocconi è una scuola di economia e non di scienze biologiche o agrarie e, come abbiamo sottolineato, l’agricoltura biodinamica può essere naturalmente considerata come fenomeno economico. Vorremmo però attirare l’attenzione degli organizzatori dell’Università sulla costante attività di propaganda e azione politica delle organizzazioni dell’agricoltura biodinamica e biologica per spingere a legiferare, in Italia e in Europa, contro l’utilizzo in agricoltura degli approcci scientifici più innovativi e scientificamente consolidati, le cui implicazioni per un reale incremento della sostenibilità ambientale ed economica dell’agricoltura non possono essere sottovalutate.
Le organizzazioni dell’agricoltura biologica e biodinamica rivendicano giustamente la libertà di scelta per i propri aderenti. Sarebbe bene che rispettassero maggiormente anche la libertà di chi sceglie altre pratiche agricole.
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